Suor Sandra Künzli

Elisabetta della Trinità, una santa attuale

di Suor Sandra Künzli

«Lo Spirito Santo dimora nella Chiesa e nel cuore dei credenti come in un tempio».
Questa verità di fede, sottolineata dal Concilio Vaticano II, è stata vissuta in modo profondo da Elisabetta della Trinità, monaca carmelitana morta nel 1906, a 26 anni e canonizzata da Papa Francesco insieme con altri sei beati, il 16 ottobre di quest’anno.
L’inabitazione della Trinità nell’anima pervade tutto il pensiero di S. Elisabetta. «Che tristezza lasciare il tabernacolo, congedarsi dall’Ospite divino! Ma sei sempre con me, sei nel mio cuore…unico mio Diletto!» «Bisogna amare le anime, ricercarle con vera passione. E’ grande la loro bellezza. Se avessimo visto la bellezza di un’anima pura, crederemmo di aver visto Dio».
«Gesù Cristo è sempre vivo in noi, sempre operante nella nostra anima. Lasciamoci costruire da lui», e ancora: «Dentro di me c’è una solitudine, dove Cristo dimora e questa nessuno me la può rapire». Cristo e l’anima, per Elisabetta, si fondono in modo particolare nell’Eucaristia ricevuta e adorata. «Elisabetta si perde nei Tre e si lascia invadere da loro». La nostra santa, che è morta in giovanissima età, così scriveva: «La vita è come un torrente impetuoso verso un immenso oceano… verso l’eternità».
Le citazioni e le notizie sono tratte dal libretto «Pensieri» ed. il Passero solitario.
Questa Santa mi ha accompagnato fin dai primi anni della mia vita religiosa e mi è particolarmente cara. Abbiamo tanto da imparare da lei!
Concludo con un pensiero di S. Agostino: «Non uscire fuori di te, rientra in te stesso. La verità abita nell’uomo interiore. E se scopri che la tua natura è mutevole, trascendi anche te stesso. Lì vi scorgerai, per quanto ti è possibile, Dio».

 

2 Novembre 2016 | 07:28
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