Suor Sandra Künzli

Ecumenismo

Oggi, parlando di ecumenismo, vogliamo ricordare anche il beato Carlo Acutis, il giovane milanese morto il 12 ottobre del 2006, di una leucemia fulminante. Carlo (racconta la mamma Antonia nel suo libro «Il segreto di mio figlio»), pur essendo così giovane, era molto attento e sensibile al tema dell’unità dei cristiani e viveva con particolare intensità l’ottavario di preghiera dal 18 al 25 di gennaio. Partecipava a funzioni ortodosse ed era affascinato dalla bellezza dei riti e delle icone. Desiderava ardentemente l’unità delle diverse chiese cristiane e pregava e si sacrificava a questo scopo.

Tra i nove decreti conciliari ce n’è uno dedicato all’ecumenismo, intitolato «Unitatis redintegratio». In esso leggiamo che «promuovere il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani, è uno dei principali intenti del sacro Concilio ecumenico Vaticano II». Infatti, leggiamo sempre nel proemio, la divisione fra le diverse chiese cristiane, «non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura». La divisione fra i cristiani, si oppone al modello per eccellenza dell’unità che è la Santissima Trinità. Il fulcro del movimento ecumenico è la preghiera pubblica e privata per l’unità dei cristiani. E’ questa l’anima di tutto il movimento ecumenico e il Concilio lo chiama «ecumenismo spirituale» a cui tutti i cristiani sono chiamati, particolarmente durante l’ottavario.

A volte la meta sembra ancora lontana, nonostante tutti gli sforzi compiuti anche dai singoli Papi, ma la preghiera del popolo cristiano è un’arma potente, come affermava anche San Pio da Pietralcina: «La preghiera deve essere insistente, in quanto l’insistenza denota la fede».
Il documento conclude affermando che dobbiamo tutti volgere fiduciosi gli occhi al futuro. Esso dichiara di essere consapevole che «questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani all’unità di una sola e unica Chiesa di Cristo, supera le forze e le doti umane. Perciò ripone tutta la speranza nell’orazione di Cristo per la Chiesa nell’amore del Padre per noi e nella potenza dello Spirito Santo», vero artefice di unità e di amore divino. Concludo con un pensiero di Sant’Agostino sullo Spirito Santo, tratto dai suoi sermoni: «Ciò che è l’anima nel corpo, è lo Spirito Santo nel corpo di Cristo che è la Chiesa; lo Spirito Santo agisce nella Chiesa intera come l’anima agisce in tutte le membra di uno stesso corpo». Preghiamo intensamente per l’unità dei cristiani, sapendo di fare cosa gradita a Dio, ravvicinandoci fra noi e riconoscendoci tutti fratelli e figli di uno stesso Padre.

Suor Sandra Künzli

Carlo Acutis.
17 Gennaio 2022 | 09:36
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