Ticino e Grigionitaliano

Le voci di alcuni animatori dai Grest S. Bernardo (Cureglia, Porza e Comano) e di Locarno

di Laura Quadri e Federico Anzini

Crescere con l’esperienza del Grest, poi diventarne animatore. È il percorso di molti giovani volontari che in queste settimane, da nord a sud del Ticino, si stanno mettendo a disposizione per la buona riuscita dei noti campi diurni in corso in varie località. Tra di loro anche chi, incontrato sul proprio cammino il Grest più in là, ha deciso di renderlo comunque un appuntamento fisso da diverse estati a questa parte: «Sono monitrice da cinque anni; per me il Grest è una grande famiglia che si ricostituisce ogni anno, ogni volta con la possibilità di confrontarsi e socializzare con persone diverse. In questo mi trovo a mio agio e continuo a tornare», testimonia Anna Bernasconi, giovane volontaria nei giorni scorsi presso il Grest di Cureglia, conclusosi ieri. Tante e molto variegate le attività proposte ai circa 80 partecipanti, seguiti da oltre 30 animatori, come le uscite al Monte Tamaro, le corse di orientamento, escape room, momenti di teatro, ma anche – per introdurre al tema di quest’anno, «tu per tutti» – un gioco dal valore simbolico, quale, a inizio colonia, il «jenga»: «È il tipico gioco in cui devi comporre con vari tasselli di legno una torre che sfidi la forza di gravità. A ciascun bambino abbiamo chiesto di decorare un tassello. Con la torre abbiamo voluto rappresentare il Grest stesso: la possibilità di crescere tutti assieme, tassello dopo tassello, in modo ordinato. Ognuno di noi, come i tasselli, ha partecipato al campo per creare qualcosa. Ci è sembrato un ottimo modo per far capire il valore dell’attenzione vicendevole al prossimo. Tema anche molto adatto per i volontari stessi, essendo stati chiamati noi per primi ad «avere cura  «dei ragazzi in tutti i loro bisogni. Volendo diventare ergoterapista, per me, anche quest’anno, è stata una bella scuola di vita», sottolinea a sua volta la giovane volontaria Sofia Bischof.

I ragazzi a Locarno presso il Centro Sacra Famiglia

Circa 80 a settimana, tra i 6 e i 14 anni, i ragazzi invece riuniti, sempre per il Grest, presso il Centro Sacra Famiglia di Locarno per tutto il mese di luglio. A seguirli un’équipe di responsabili e due assistenti, don Daniele Furlan, diacono, e don Nathan Fedier, vicario parrocchiale:

«Il Grest durerà un mese intero – spiega quest’ultimo – secondo una formula che avevamo sperimentato già negli scorsi anni». Ogni giornata ha il suo proprio ritmo: «Alla mattina i ragazzi possono scegliere tra vari atelier, al pomeriggio invece vi sono dei giochi in comune. Verso le 9 e anche verso le 12 proponiamo un momento di preghiera e di canto. Al pomeriggio viene proposta la «vita di gruppo», ossia un momento di riflessione sulla parola del giorno, basata sul tema del Grest di quest’anno: «prendersi cura». Punto dipartenza è la parabola del Buon Samaritano. Ogni giorno viene anche proposto un brano del Vangelo. Sono 20 minuti belli in cui discutere e interrogarsi ulteriormente». Così, dai giochi alla riflessione, il Grest vuole infine essere, per tutti i partecipanti, bambini e animatori, «occasione non solo di condividere la gioia di stare insieme ma, anzitutto, di confronto e di crescita, luogo in cui veicolare dei valori e poter riflettere sulla fonte del nostro stare insieme: gli insegnamenti di Gesù e la sua Parola».

Sul tema dei Grest: «Tu per tutti»: i Grest all’insegna della condivisione e dell’amicizia

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| © Grest Cureglia
18 Luglio 2023 | 10:00
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