Il vescovo Alain saluta i fedeli alla Messa in cattedrale a Lugano di  inizio ministero (5.11.2022)
Ticino e Grigionitaliano

Il vescovo Alain in Cattedrale: «Dedichiamoci con decisione al servizio di Dio»

Una Messa bella e solenne in Cattedrale, con la partecipazione di un numero considerevole di fedeli al punto da riempire tutta la chiesa. Così sabato 5 novembre alle 17 c’è stata la Santa Messa in San Lorenzo che ha dato inizio al ministero ufficiale di mons. Alain de Raemy in qualità di amministratore apostolico della diocesi di Lugano. Presenti anche una buona rappresentanza di sacerdoti (nonostante l’orario, che in tante parrocchie del Ticino coincide con la messa prefestiva). Con mons. Alain de Raemy hanno concelebrato il vescovo emerito Pier Giacomo Grampa e mons. Jean de Dieu Raoelison, quest’ultimo di passaggio in Ticino, già studente della Facoltà di teologia di Lugano e oggi vescovo in Madagascar, sua terra d’origine. Presenti pure i canonici della Cattedrale, il rettore del seminario mons. Mottini e mons. Zanini, già vicario generale. Un picchetto d’onore della guardia svizzera pontificia ha reso ancora più festoso il sereno momento di preghiera.

«Dedicarsi liberamente, tranquillamente e con decisione al servizio di Dio»

«Dio onnipotente e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio». Queste parole tratte dalla preghiera chiamata «colletta» della liturgia della 32esima domenica del tempo ordinario, hanno ispirato l’omelia del vescovo Alain. Così mons. Alain ha spiegato che questo «dedicarsi liberamente, ma anche serenamente e con decisione al servizio di Dio è la migliore preparazione alla scelta e all’accoglienza del nuovo vescovo». E commentando il testo della preghiera riguardo agli «ostacoli» ha osservato che «Dio non elimina chi fa del male, ma lo affida a chi fa del bene». «Amerai il tuo nemico, risponderai al suo bene solo e unicamente con il tuo bene» è la logica evangelica che ispira l’agire cristiano, ha ricordato, infatti, il vescovo Alain. Una misericordia evangelica che mons. de Raemy ha esortato a tenere presente nei rapporti interpersonali, tra gruppi e realtà in Ticino. «Amerai il tuo nemico, amerai il concorrente dell’altro partito, amerai il tuo avversario e questo anche in Chiesa. Un comandamento impossibile se non ci fosse il fascino della croce di Cristo e se non ci fosse lo Spirito Santo», ha esemplificato e spiegato mons. Alain che poi si è soffermato sugli «ostacoli» menzionati nella preghiera: «Dio onnipotente allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te». Ostacoli che il vescovo ha brevemente elencato con alcuni esempi, da «chi la pensa diversamente», alle vocazioni che mancano o agli abusi, «al prete o alla religiosa che ci delude» fino «all’assenteismo dei cattolici in Chiesa». Questi e altri ostacoli «ci impediscono di essere una Chiesa felice». Una risposta a questo atteggiamento di infelicità, mons. Alain l’ha individuata nell’episodio biblico della stessa liturgia che narra dei 7 giovani fratelli Maccabei (2Mac 7,1-2.9-14), che pur di non rinnegare la loro strada di fedeli ebrei hanno saputo fissare lo sguardo su quello che sapevano di Dio. Una storia biblica cruda e antica ma dal messaggio attuale: «Noi come ci comportiamo di fronte agli ostacoli in famiglia, in Chiesa o nella società? Facciamo anche noi ricorso a Dio, a tutto quello che sappiamo di Lui; facciamo ricorso al Vangelo, a tutto quello che sappiamo di Gesù? Prima di difenderci, prima di rispondere, prima di chiacchierare, ci fermiamo a pregare per quelli che ci contrastano?». Domande che mons. de Raemy ha proposto ai presenti, ricordando che l’unico vero ostacolo che Dio misericordioso «vuole allontanare da noi, non è l’altro che ci disturba, le circostanze che perturbano, semmai queste sono occasione di amare fino in fondo, ma è il peccato che ci rende egoisti, parziali, di parte, ingiusti, pigri e gelosi». L’auspicio quindi che il vescovo Alain ha formulato è di pregare affinché si allontani dal cuore l’ostacolo vero, quel peccato e quei pregiudizi che fanno vedere nemici ovunque, fuori e dentro la Chiesa e anche in famiglia, cercando la conversione del cuore e le opere di bene. Mons. Alain ha concluso l’omelia rileggendo un versetto di San Paolo (2Ts 2,16-3,5) tratto dalla seconda lettura della stessa liturgia domenicale: «Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore e quanto noi vi proponiamo, già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo»… aggiungendo al proposito che «il nuovo vescovo verrà».

Un dono gradito e il saluto di mons. Zanini

Alla fine della celebrazione il vescovo Alain ha ricevuto un gradito dono a nome di tutta la diocesi: alcune bottiglie di buon vino ticinese e vallesano. Cordiale il ringraziamento di mons. Zanini al vescovo Alain per aver accolto questo impegno ma anche al vescovo di Losanna, Ginevra e Friborgo, mons. Charles Morerod che per un certo tempo si deve privare dell’aiuto nella sua diocesi di mons. de Raemy. Sul sagrato della cattedrale il nuovo amministratore apostolico si è intrattenuto a lungo con i tanti fedeli che lo hanno calorosamente salutato.

red/C.V.

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6 Novembre 2022 | 16:57
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