Cristina Vonzun

Non solo uomini ma soprattutto donne in Ticino e nel mondo verso il Lettorato

Papa Francesco con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio Spiritus domini del 10 gennaio 2021 – modificando il primo paragrafo del canone 230 del codice di diritto canonico – ha stabilito che i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato «in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato» saranno conferiti anche a laici e laiche. In precedenza i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato erano riservati agli uomini perché considerati propedeutici a un accesso all’ordine sacro (diaconato e presbiterato). La novità evidentemente che ha suscitato più interesse è l’apertura alle donne : anche a loro potrà essere affidato in modo stabile il compito di leggere la Parola di Dio durante le celebrazioni liturgiche e lo svolgimento di un servizio all’altare, come ministranti o dispensatrici dell’eucaristia. Il Lettorato alle donne è la grande novità di cui anche nella diocesi di Lugano si arriverà – dall’anno prossimo – a percepire la realtà : infatti alcune donne insieme ad un gruppo di uomini si stanno formando in vista di essere istituiti/e ufficialmente Lettori, nel gennaio 2023, in diocesi.
Intanto – domenica 23 gennaio – saranno 6 uomini laici a ricevere il Lettorato, ma il gruppo che attualmente si sta formando in Ticino in vista del 2023 è costituito da ben 12 uomini e 12 donne, in grande maggioranza laici e laiche (ci sono anche tre religiose). Inoltre, a gennaio 2022, hanno iniziato il percorso di «aspiranti» altri tre uomini e sette donne in cammino verso il 2024.

Tutti coloro che sono in formazione sono stati segnalati alla diocesi dai rispettivi parroci e tutti e tutte hanno un accompagnatore spirituale. La maggioranza dei candidati e aspiranti in Ticino proviene da comunità nel Sopraceneri dove il clero non abbonda, segno da parte di queste persone di attenzione ai bisogni della propria comunità parrocchiale. Evidentemente si tratta di un percorso di formazione, quindi come ogni formazione, non è detto che chi si annuncia lo completi. Comunque è bello vedere e cogliere tutta questa generosità e questo impegno anche in Ticino al fine di assicurare un servizio nelle celebrazioni e non solo. Se la novità introdotta dal Papa lo scorso anno è la scelta di consentire alle donne l’accesso ufficiale a questo compito, riconoscendo un’attività che, in tantissime parti del mondo, laiche e religiose hanno cominciato a svolgere dopo il Concilio Vaticano II senza essere istituite in questi ministeri laicali, al pari di molti uomini, vale la pena chiedersi da dove arriva l’apertura di questo ministero anche a loro e su cosa si fonda? Di fatto tutto si radica nella riscoperta del valore del battesimo. Lo spiega il Papa nel Motu proprio citato: ogni battezzato è chiamato ad essere strumento della comunione che unisce Dio all’umanità e l’umanità a Dio.

Papa Francesco – che domenica in San Pietro conferirà a sua volta il Lettorato ad alcuni laici e laiche – ci invita quindi a riscoprire l’importanza del battesimo sottolineando che esiste una ministerialità di tutto il Popolo di Dio, e non solo di chi è chiamato al sacerdozio o al diaconato. Una scelta lungimirante, nello stile di una Chiesa sinodale (partecipativa), figlia dell’approfondimento del Concilio Vaticano II, in profonda sintonia con la riscoperta del valore del Popolo di Dio nella teologia cattolica. Una scelta che apre uomini e donne anche in Ticino ad un servizio stabile e qualificato che senza dubbio può contribuire ad una maggior conoscenza della Parola di Dio e alla bellezza dell’Eucaristia, fulcro della vita della comunità cristiana.

22 Gennaio 2022 | 19:11
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