Ticino e Grigionitaliano

«Condividere i bisogni per condividere il senso della vita»: il sostegno degli Amici della Colletta alimentare in favore di Tavolino Magico

«Condividere i bisogni per condividere il senso della vita». È questo il messaggio ideale che ha mosso più di 250 volontari, molti dei quali legati al movimento di Comunione e liberazione, a sposare la causa della colletta alimentare che si è svolta sabato 27 novembre in 11 filiali Migros del Ticino in favore di Tavolino Magico. Un’iniziativa che il movimento vive in Italia da anni e che da un lustro è arrivata anche in Ticino. Quest’anno – come nel 2020 – alla raccolta si è anche unito, presso la filiale di Lugano Centro, il Lions Club Lugano. I volontari, riconoscibili dall’adesivo «Amici della colletta», hanno proposto – nel rispetto delle norme sanitarie vigenti – questo gesto di carità ai clienti. Nelle 11 filiali sono state donate dai clienti quasi 22 tonnellate di prodotti a lunga conservazione (2 tonnellate in più rispetto all’ultima edizione del 2020). Le stesse sono state consegnate alla piattaforma di Tavolino Magico a Cadenazzo, pronte per essere distribuite alle 2’200 persone residenti nella Svizzera italiana, aiutate settimanalmente dall’Associazione. Ne parliamo con Filmon Russom, uno dei responsabili.

La colletta alimentare ha unito due realtà: Gli Amici della Colletta (che invita ad acquistare cibo da donare) e l’Associazione Tavolino Magico (che salva cibo che andrebbe al macero e lo distribuisce alle persone in difficoltà). Russon, da dove nasce questa collaborazione?
La colletta alimentare è nata come esigenza di vivere un gesto di carità e di partecipazione al bene comune. Qui in Ticino, da 5 anni, abbiamo pensato di metterci a disposizione dell’iniziativa di Tavolino Magico. In questi anni tra di noi è nata un’amicizia che cresce sempre di più. Così una volta all’anno siamo presenti come «Amici della colletta» per vivere questo gesto all’inizio dell’Avvento.

Quello che colpisce chi incontra i volontari è vedere famiglie, adulti e giovani coinvolti nell’iniziativa…
È lo spirito della colletta: un gesto per tutti e con tutti: dai ragazzi, alle famiglie fino alla volontaria di 80 anni. Più passa il tempo, più la gente ha voglia e bisogno di vivere questo incontro.

Un incontro, è questa forse la particolarità dell’iniziativa che mettete in opera?
È un gesto che muove tutto: cuore, gambe, braccia. Si prendono e spostano scatole, si incontrano persone, si raccoglie il cibo e lo si porta in magazzino. Noi non raccogliamo soldi, ma chiediamo – mentre si fa la spesa – di pensare a qualcuno che riceverà quello che si acquista. Qualcuno che non può permetterselo. Quindi, chi fa la spesa pensa a quelle 2200 persone in difficoltà in Ticino, che di fatto sono il target del nostro gesto.

Cosa percepite da chi offre?
Direi che vediamo delle persone contente. Constatiamo spesso che sono le persone più semplici a scegliere accuratamente cosa offrire, penso soprattutto perché sanno bene cosa è necessario ed essenziale per vivere.

Papa Francesco sottolinea sovente che non basta fare la carità, occorre mettersi in simbiosi con chi è nel bisogno. Come vi ponete di fronte a questo invito?
Guardare in faccia le persone che incontriamo avendo negli occhi ciò che dà senso alla nostra vita, cioè Cristo, è l’atto di carità più grande che possiamo fare. Il Papa una volta ha chiesto: «Avete mai toccato la mano di un povero?». La povertà c’è e ci sarà sempre, ma possiamo rispondere ai poveri più prossimi di noi, dicendo loro o esplicitamente o implicitamente: «Ciò che ti sazia di più non è solo il cibo ma anche l’esperienza cristiana». E con alcuni accade che ci sia l’occasione per raccontarsi. Ma, prima di tutto, fa soprattutto bene a noi avere davanti agli occhi la ragione del perché compiamo questo gesto.

Cristina Vonzun

17 Dicembre 2021 | 12:42
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