Papa e Vaticano

Mons. Boccardo: «Anche oggi San Giovanni Paolo II direbbe 'Non abbiate paura'»

L’intervista a mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, stretto collaboratore di Papa Giovanni Paolo II soprattutto riguardo alle Giornate mondiali della Gioventù, in occasione del 15° anniversario della morte del Pontefice polacco.

Mons. Boccardo, in questi giorni pesanti per tutti, quale messaggio può portare San Giovanni Paolo II?

Il messaggio lo troviamo nell’esortazione iniziale del suo Pontificato «Non abbiate paura»: cioè una esortazione alla fiducia che non vuol dire alla superficialità o alla irresponsabilità. È una fiducia che fa appello alla responsabilità di ciascuno: ovvero, non abbiate paura in un momento di prova in cui siamo tutti impauriti e dispersi. Il Papa inviterebbe a rimanere uniti, ad aiutarsi reciprocamente e ad assumersi le proprie responsabilità per il bene di tutti gli altri. Come dice San Paolo: «Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio»: anche all’interno di questo momento così tragico ci deve pur essere qualcosa di buono che certamente il Signore farà apparire nel momento opportuno. Il Papa ci inviterebbe dunque a cercare quello che in questa situazione c’è di buono per la nostra vita.

Mons. Renato Boccardo.

Come pensa possiamo oggi continuare a tenere viva la memoria di questo Santo?

Frequentandolo, cioè provando a leggere i suoi testi, le sue omelie, le sue parole forti pronunciate in diverse occasioni nel corso dei suoi 27 anni di Pontificato. La vera devozione consiste soprattutto nella imitazione più che nel ricorrere a formule varie: la grandezza di San Giovanni Paolo II è stato il suo essere vicino agli uomini perché vicino a Dio. Credo che la sua memoria debba rimanere viva nella misura in cui noi possiamo imitare questo suo modo di rispondere a una chiamata.

Vicino a Dio e vicino agli uomini: un aspetto che ricorda e richiama oggi il magistero di Francesco…

I Papi cambiano, ognuno con la sua personalità e le sue caratteristiche molto diverse, però sono profondamente uguali nella proposizione del messaggio del Vangelo. Ognuno lo fa con parole sue, ma il messaggio è sempre quello.

San Giovanni Paolo II è stata figura di riferimento per tanti giovani ora cresciuti e divenuti adulti che affrontano grandi responsabilità. Cosa direbbe loro in questo tempo così difficile?

Credo che ricorderebbe loro ciò che diceva in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù «Non abbiate paura di volare in alto», abbiate delle grandi ambizioni, dei grandi ideali. Siamo spesso tutti portati al minimalismo, ci accontentiamo, riusciamo a stare in piedi in qualche modo, diamo alla nostra vita anche qualche contenuto di cristianesimo… ma Giovanni Paolo II direbbe di non accontentarsi della mediocrità. A questi giovani genitori, a queste coppie che sono stati giovani quando lui era Pontefice credo che oggi ripeterebbe queste esortazioni, ovvero di nutrire grandi ambizioni e di non accontentarsi. Questo vale per il discorso di coppia, per l’educazione dei figli, per l’impegno nella società e nella comunità ecclesiale, in tutti i livelli.

Silvia Guggiari

2 Aprile 2020 | 06:41
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