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Papa Francesco sulla tentazione di un cristianesimo senza Cristo

Nell’Esortazione apostolica «Gaudete et exsultate» il Papa ha dedicato un intero capitolo alle forme moderne di pelagianesimo e gnosticismo, definiti i «due nemici della santità». A sua volta, la Congregazione per la Dottrina della Fede nella Lettera «Placuit Deo» ha approfondito il contenuto teologico del frequente richiamo alle antiche eresie da parte dell’attuale magistero pontificio.
In numerosi pronunciamenti, dall’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» – documento programmatico del pontificato – al «Discorso al Convegno di Firenze», Francesco riconosce nelle eresie pelagiana e gnostica alcuni tratti comuni che rappresentano «pericoli perenni di fraintendimento della fede biblica», dai quali conseguono atteggiamenti pastorali che il Papa non esita a definire espressioni di «un cristianesimo senza Cristo».
Il nuovo volume di Roberto Damiano Battaglia intende cogliere le ragioni di questa sorprendente insistenza con cui Francesco «descrive le tentazioni della Chiesa contemporanea e mettere in luce il suo invito a superare ogni riduzione etica o dottrinale del cristianesimo e a riscoprire la coincidenza del metodo e del contenuto dell’esperienza cristiana, ricentrando così la teologia e la pastorale nella «carne di Cristo».

«L’autore ha avuto il coraggio di entrare in una questione complessa, affrontando uno dei temi fondamentali – per non dire il fondamentale – del magistero di papa Francesco: «la carne di Cristo». Lo ha fatto con una documentazione ampia, rimandando continuamente alle fonti e tracciando un filo conduttore lineare».
Dalla prefazione di mons. Erio Castellucci.

Titolo del volume: Un cristianesimo senza Cristo? Il Magistero di Francesco sulle tentazioni gnostiche e pelagiane della Chiesa di oggi.

Autore Roberto Damiano Battaglia

Edizioni: Itaca 2019

 

3 Maggio 2019 | 06:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
chiesa (579), Papa (1256)
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