Il cardinale Pell condannato per pedofilia

È stato giudicato colpevole di abusi sessuali su due 13enni. Il cardinale George Pell, «ministro» dell’Economia vaticano in congedo, ora rischia fino a 50 anni di carcere per pedofilia.
Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria, in Australia, è stato emesso l’11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma reso pubblico solo oggi 26 febbraio.
Pell, 77 anni, (ex) principale consigliere finanziario di papa Francesco, avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all’epoca aveva 55 anni. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo.
Il Porporato continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello. Pell è in congedo dal suo importante ruolo in Curia – quello di prefetto della Segreteria per l’Economia – dal giugno 2017, in accordo con il Papa che gli aveva concesso di lasciare Roma per volare in Australia e concentrarsi nella difesa.

Le accuse contro Pell, sia di insabbiamenti di casi di pedofilia, sia di aver compiuto abusi, si rincorrono da molti anni. Nel 2014 era stato chiamato per la prima volta a testimoniare davanti alla Royal Australian Commission che investiga sugli abusi sessuali, e tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016, viene accusato di proteggere altri sacerdoti dagli abusi commessi contro minori negli anni Settanta. In videoconferenza da Roma il 29 febbraio 2016 risponde alla Commissione australiana e nega di essere a conoscenza dei fatti accaduti nella diocesi di Ballarat.
Nell’ottobre 2016, il cardinale viene interrogato a Roma da legali australiani, questa volta con l’accusa di pedofilia nella sua ex diocesi di Melbourne. Alla fine di giugno 2017, viene formalmente accusato di violenza sessuale su un minorenne. Chiamato a comparire il 26 luglio davanti a un tribunale, il cardinale Pell lascia la Segreteria dell’Economia in Vaticano per essere libero di difendersi. Infatti sostiene che le accuse a suo carico sono infondate e ricorda che considera gli abusi sessuali come «crimini orribili». Negli anni, il porporato ha costantemente e severamente condannato gli abusi commessi contro i minori come «immorali e intollerabili».

Il 12 dicembre scorso Bergoglio lo ha anche messo fuori dal «C9», il Consiglio di cardinali che coadiuva il Papa nella riforma della Curia romana. Ora si è capito il motivo.

Agenzie/red

26 Febbraio 2019 | 11:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
abusi (334), australia (13), cardinale (13), pedofilia (24), tribunale (3)
Condividere questo articolo!