Diocesi

Epifania del Signore, mons. Lazzeri: «mistero di luce e di gioia»

«Il Bambino Gesù è presentato a tutti da Maria. E’ l’Epifania, la manifestazione rivolta a tutto il mondo. E’ la Luce. Per questo apriamo il nostro cuore e la nostra umanità allo splendore di Cristo». Così il Vescovo ha salutato e accolto i fedeli in Cattedrale nella solennità dell’Epifania, che apre la nuova via da percorrere: quella della Luce.
Con mons. Lazzeri, accompagnato da un diacono, hanno concelebrato mons. Azzolino Chiappini, mons. Claudio Mottini, mons. Ernesto Volonté, mons. Nicola Zanini, il parroco don Aldo Aliverti e il cerimoniere vescovile don Emanuele Di Marco.
Il canto è stato proposto e guidato da un gruppo di coristi diretti da Giovanni Conti.
Dopo la lettura del Vangelo è stato proclamato l’anno del Signore, con la cronologia delle principali festività, che scaturiscono e trovano il loro centro nella Pasqua.
Nell’omelia, ricollegandosi alle letture proposte dalla liturgia, il Vescovo ha sottolineato che l’incontro dei Magi con Erode, con gli scribi e i sacerdoti d’allora, se da una parte ricorda il lato oscuro di ogni civiltà causato da «paura, dubbio e chiusura», dall’altra sottolinea «la sete di verità, di bontà e di bellezza», che accompagna i cuori e la storia, aprendoli su un orizzonte infinito.

I Magi infatti, superando le risposte ricevute in Gerusalemme da Erode e dagli altri, mostrano di non temere «istituzioni vecchie e scorrette» e di essere «pronti a ricevere quel frammento di luce per proseguire nel loro cammino», diventando «maestri per la nostra apertura e la nostra ricerca». Sono infatti «guidati da una certezza: Lui è nato» e «il mistero è stato rivelato». Ne derivano «un fremito e uno stupore» dai quali germoglia «una speranza inaudita», nella consapevolezza che «la nebbia e il dubbio non sono l’ultima parola, perché la Luce è apparsa». Ne scaturisce un invito: «lasciare dilatare il cuore», aprendolo alla «nuova avventura di luce», perché «la stella di Cristo brilla in modo inconfondibile». Come i Magi anche noi siamo così invitati ad «andare da un’altra strada sempre nuova e creativa», perché «strada di luce».
Prima della benedizione finale mons. Lazzeri ha ancora richiamato che i Magi «hanno cercato e trovato e che, trasformati dall’incontro con la Luce, hanno fatto ritorno per un’ altra via». Così «anche noi – ha sottolineato – ritorniamo alle nostre case con questa luminosa esperienza nel cuore, sentendoci guidati e protetti dal Signore».

Gianni Ballabio

 

7 Gennaio 2019 | 11:24
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