La Santa Sede all’Onu: 40 milioni di persone in schiavitù, è tempo di sradicare la tratta

È tempo di sradicare «la tratta di esseri umani», perché non è concepibile che oggi siano oltre 40 milioni le persone «intrappolate in varie forme di schiavitù». È l’appello lanciato alle Nazioni Unite dall’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede, intervenuto al Palazzo di Vetro di New York per una conferenza Onu contro la tratta. «Un fenomeno orribile», l’ha definita l’arcivescovo ribadendo che la Chiesa è impegnata in prima linea nella protezione delle vittime e nel chiedere ai governi di agire con coraggio per porre fine a questa piaga del mondo moderno.

Nel suo discorso – riportato da Vatican News – Auza ha esortato la comunità internazionale a non soffermarsi solo sulle conseguenze del traffico di esseri umani ma individuare le radici che ne sono all’origine, anche nel sistema economico. Oggi, ha detto, più di 40 milioni di esseri umani sono «intrappolati in varie forme di schiavitù» e questo nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni in particolare con i Protocolli di Palermo e il Piano Globale di Azione dell’Onu.

Richiamando le parole di Papa Francesco all’Onu, nel settembre del 2015, l’osservatore vaticano ha quindi rimarcato che «gli impegni solenni» non bastano più, mentre vanno intensificati gli sforzi nella lotta contro questo flagello che porta con sé altri mali come la prostituzione, gli abusi sui minori e il commercio di organi umani.

Secondo Auza sono quattro i punti concreti per contrastare questo male: prevenire il traffico, proteggere le vittime, perseguire i criminali e promuovere la partnership tra istituzioni e società civile. È in questa direzione che si muovono la rete «Talitha Kum», che riunisce 22 istituti di religiose cattoliche di 70 Paesi impegnati nel sostegno delle vittime, e il «Gruppo Santa Marta» che, promosso dall’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, mette insieme leader delle religioni e capi delle forze di polizia per coordinare l’impegno delle istituzioni e delle organizzazioni religiose sul fronte del contrasto della tratta e dell’aiuto a chi ne è vittima. Il presule ne ha lodato il lavoro che, tuttavia, da solo non basta viste le dimensioni così estese del fenomeno. Abbiamo bisogno di «una mobilitazione generale», ha detto, «una mobilitazione in cui ognuno faccia la sua parte».

(Vatican Insider)

12 Novembre 2018 | 06:40
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onu (83), tratta (35)
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