Amnesty: il nuovo segretario generale Naidoo, «uniti affronteremo uno dei tempi più divisivi della storia»

«Stiamo attraversando alcuni dei tempi più divisivi della storia contemporanea, in cui leader di primo piano propongono una visione della società da incubo, dominata da odio e paura. Solo unendoci sotto la bandiera dei valori che ci accomunano, come i diritti umani, potremo superare queste avversità». Lo ha detto Kumi Naidoo, il primo segretario generale sudafricano di Amnesty International, che oggi ha inaugurato il suo mandato visitando Johannesburg.

«Il movimento per i diritti umani dev’essere più grande, più audace e più inclusivo se vuole essere all’altezza delle sfide contemporanee», ha dichiarato Naidoo, attivista di lungo corso, nel suo nuovo ruolo di segretario generale di Amnesty International. «Il mondo sta vivendo problemi complessi che possono essere affrontati solo se ci allontaniamo dalla vecchia idea che i diritti umani riguardino qualche specifica forma di ingiustizia e non altre. Le forme contemporanee dell’oppressione sono interconnesse«, ha aggiunto Naidoo.

«Dobbiamo ridefinire cosa significa nel 2018 difendere i diritti umani. Un attivista può provenire da ogni ambito di vita: un sindacato, una scuola, un gruppo religioso, un governo e persino un’impresa». »Oggi più che mai – ha proseguito – abbiamo bisogno che le persone si uniscano per contrastare gli oppressori».

Kumi Naidoo è nato a Durban, in Sudafrica, nel 1965. A 15 anni organizzò una protesta contro l’apartheid e vi prese parte, con la conseguenza che venne espulso dalla scuola. A 21 anni fu costretto a entrare in clandestinità e ad andare in esilio nel Regno Unito. Vi rimase fino alla scarcerazione di Nelson Mandela. Dopo il crollo del regime dell’apartheid, tornò in Sudafrica nel 1990 ed entrò nell’African National Congress. Naidoo ha coperto numerosi ruoli di primo piano ma è stato quello di direttore generale di Greenpeace International a rafforzare la sua reputazione come campione della disobbedienza civile: nel 2011 ha scalato una piattaforma petrolifera groenlandese per consegnare a mano una petizione contro le trivellazioni del Mar Artico. Tornando nella scuola da dove era stato espulso nel 1980 ha detto agli studenti: «Non dovete pensare che la vostra voce non conti, non dovete aspettare domani per esercitare la vostra leadership. Se aspetterete, non ci sarà alcun domani. E ricordatevi che servire l’umanità vi recherà la felicità più grande!

Amnesty International è il più grande movimento globale per i diritti umani, presente in oltre 70 Paesi, con uno staff di 2600 persone e 7 milioni di soci, volontari e sostenitori.

Agenzie

16 Agosto 2018 | 17:10
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