Papa e Vaticano

«La fede non è una scappatoia dai problemi della vita»

«Quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo», avverte il Papa all’Angelus. «La Chiesa non affonda nonostante venti e tempeste – sostiene Francesco – A salvare la Chiesa non sono la qualità e il coraggio dei suoi uomini ma la fede».

 

Nell’introdurre la Preghiera mariana, sottolinea che «la fede non è una scappatoia dai problemi della vita, ma sostiene nel cammino e gli dà un senso».E, invoca il Pontefice, «la Vergine Maria ci aiuti a perdurare ben saldi nella fede per resistere alle bufere della vita, a rimanere sulla barca della Chiesa rifuggendo la tentazione di salire sui battelli ammalianti ma insicuri delle ideologie, delle mode e degli slogan».

 

Riflettendo sulle Sacre Scritture con i fedeli riuniti in piazza San Pietro, Jorge Mario Bergoglio evidenzia che «oggi la pagina del Vangelo descrive l’episodio di Gesù che, dopo aver pregato tutta la notte sulla riva del lago di Galilea, si dirige verso la barca dei suoi discepoli, camminando sulle acque». La barca, aggiunge, «si trova in mezzo al lago, bloccata da un forte vento contrario: quando vedono Gesù venire camminando sulle acque, i discepoli lo scambiano per un fantasma e si impauriscono». Ma Gesù li rassicura: »Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

 

Il Papa, quindi, osserva come Pietro, «col suo tipico impeto», gli dice: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque» e Gesù lo chiama «Vieni!».

 

Pietro scende dalla barca e si mette a camminare sull’acqua verso Gesù, ma a causa del vento si agita e comincia ad affondare. Allora grida: «Signore, salvami!», e Gesù gli tende la mano e lo afferra. «Questo racconto contiene un ricco simbolismo e ci fa riflettere sulla nostra fede, sia come singoli, sia come comunità ecclesiale – afferma Francesco – La barca è la vita di ognuno di noi ma è anche la vita della Chiesa, il vento contrario rappresenta le difficoltà e le prove».

 

L’invocazione di Pietro: «Signore, comandami di venire verso di te!» e il suo grido: «Signore, salvami!» assomigliano, secondo il Pontefice, «al nostro desiderio di sentire la vicinanza del Signore, ma anche la paura e l’angoscia che accompagnano i momenti più duri della vita nostra e delle nostre comunità, segnata da fragilità interne e da difficoltà esterne». Infatti, «a Pietro, in quel momento, non è bastata la parola sicura di Gesù, che era come la corda tesa a cui aggrapparsi per affrontare le acque ostili e turbolente».

 

È quanto, prosegue Jorge Mario Bergoglio, «può capitare anche a noi. Il Vangelo di oggi ci ricorda che la fede nel Signore e nella sua parola non ci apre un cammino dove tutto è facile e tranquillo, non ci sottrae alle tempeste della vita».

 

Inoltre «la fede ci dà la sicurezza di una Presenza che ci spinge a superare le bufere esistenziali, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio». Questo episodio, aggiunge il Pontefice, è «un’immagine stupenda della realtà della Chiesa di tutti i tempi: una barca che, lungo l’attraversata, deve anche» affrontare «venti contrari e tempeste, che minacciano di travolgerla». Perciò, sostiene il Papa, «ciò che la salva non sono il coraggio e le qualità dei suoi uomini: la garanzia contro il naufragio è la fede in Cristo e nella sua parola: su questa barca siamo al sicuro, nonostante le nostre miserie e debolezze, soprattutto quando ci mettiamo in ginocchio e adoriamo il Signore».

 

Come i discepoli che, alla fine, si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei il Figlio di Dio!».

 

Dopo l’Angelus il Pontefice saluta «con affetto tutti voi, romani e pellegrini presenti: famiglie, parrocchie, associazioni e singoli fedeli». E «ho la gioia di salutare alcuni gruppi di giovani: gli scout di Treviso e Vicenza, i partecipanti al convegno nazionale della Gioventù Francescana». Saluta, infine, «le Suore di Maria Santissima Addolorata di Napoli e il gruppo di pellegrini che hanno percorso a piedi la Via Francigena da Siena a Roma».

 

A tutti «auguro una buona domenica e un buon pranzo: per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!».

Giacomo Galeazzi – VaticanInsider

14 Agosto 2017 | 08:00
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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