Trenta Paesi uniti per salvaguardare gli oceani

Trenta Paesi di varie parti del mondo hanno aderito al progetto «GloLitter Partnerships» lanciato dall’Organizzazione marittima internazionale (Imo), in collaborazione con la Fao, per ridurre i rifiuti marini di plastica che derivano dai settori del trasporto marittimo e dalla pesca. L’obiettivo è muoversi verso un futuro a basso contenuto di plastica, ma si tratta anche di un passo importante per ripulire gli oceani, il cui stato è già fortemente compromesso.

Il «GloLitter» viene attuato con i finanziamenti iniziali stanziati dal governo della Norvegia tramite l’Agenzia norvegese per la cooperazione allo sviluppo (Norad). In particolare, il progetto mira a sostenere i Paesi in via di sviluppo ad applicare le migliori pratiche per la prevenzione, la diminuzione e il controllo dei rifiuti marini, compresi gli scarti di plastica. Si tratta, inoltre, di un’iniziativa che punta ad individuare opportunità per riciclare questo materiale e proteggere meglio il nostro fragile ambiente marino, le vite e i mezzi di sussistenza, in linea con l’Obiettivo 14 di sviluppo sostenibile: prevenire e ridurre l’inquinamento marino e conservare e utilizzare gli oceani in modo sostenibile.

I rifiuti di plastica hanno effetti devastanti sui nostri oceani, sulla flora e la fauna marine e sulla salute umana. Ma gli scarti di plastica hanno impatti misurabili anche sulle industrie della pesca e del trasporto marittimo. Ad esempio, le reti perse o abbandonate in mare costituiscono un serio rischio per i pescatori, in quanto possono impigliarsi nelle eliche o causare danni ai motori, rappresentando quindi anche un grave danno economico.

Il progetto esaminerà la disponibilità e l’adeguatezza degli impianti portuali di raccolta dei rifiuti e sensibilizzerà il settore della pesca e dei trasporti via mare, incoraggiando la marcatura delle attrezzature da pesca, in modo da poter risalire al proprietario in caso di perdita o abbandono in mare. Saranno infine condotte iniziative pilota per ridurre l’uso della plastica nella trasformazione e nella commercializzazione del pesce.

I Paesi che hanno aderito all’iniziativa sono: Brasile, Costa Rica, Costa d’Avorio, India, Indonesia, Giamaica, Kenya, Madagascar, Nigeria e Vanuatu, Argentina, Capo Verde, Colombia, Ecuador, Gambia, Isole Salomone, Mozambico, Nicaragua, Panama, Perú, Filippine, Repubblica Unita di Tanzania, Senegal, Sri Lanka, Sudan, Thailandia, Timor Est, Togo, Tonga e Vietnam. Nei prossimi mesi, esperti della Fao e dell’Imo si uniranno ai partner per offrire formazione e assistenza tecnica.

L’Osservatore Romano

14 Aprile 2021 | 11:55
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