Il papa in lacrime (foto cath.ch)
Papa e Vaticano

Le lacrime del Papa per l'Ucraina davanti alla statua dell'Immacolata

Il pianto e la commozione di un Pastore e un figlio che porta alla «Madre nostra Immacolata» i fiori e i dolori di tutti i figli del mondo, «innumerevoli uomini e donne, non solo cristiani», che per Lei, che veglia «su tutti noi» nutrono «la più grande riconoscenza». È questa l’immagine ridata ieri, 8 dicembre 2022, dai media locali e internazionali, nel riprendere Papa Francesco, recatosi, come tradizionalmente previsto per la festa dell’Immacolata, a Santa Maria Maggiore, per pregare davanti all’immagine mariana della Salus Populi Romani, e quindi in Piazza di Spagna per compiere l’atto di omaggio e di preghiera ai piedi del monumento all’Immacolata.

«A Maria tutte le suppliche, anche quelle silenziose»

Arrivato alle 15.47 in Piazza di Spagna, Papa Francesco, accolto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal cardinale Vicario Angelo De Donatis, appoggiandosi al bastone, ha raggiunto la zona del monumento all’Immacolata. Dopo la benedizione del grande cesto di rose bianche, portato ai piedi del grande basamento, ascoltate le litanie alla Vergine intonate dal coro della Diocesi di Roma, ha quindi ricordato che tante corone di fiori, deposte da tante realtà cittadine «esprimono l’amore e la devozione per te, che vegli su tutti noi», e che «vedi e accogli anche quei fiori invisibili che sono tante invocazioni, tante suppliche silenziose, a volte soffocate, nascoste ma non per te, che sei Madre».

Dopo due anni nei quali sono venuto a renderti omaggio da solo sul far del giorno, oggi ritorno a te insieme alla gente di questa Chiesa e di questa Città. E ti porto i ringraziamenti e le suppliche di tutti i tuoi figli, vicini e lontani.

L’amore per Maria di uomini e donne, «non solo cristiani»

Prima di tutto, il Papa ha portato alla Madre «l’amore filiale di innumerevoli uomini e donne, non solo cristiani» a Lei riconoscenti per la sua bellezza tutta grazia e umiltà: perché in mezzo a tante nubi oscure tu sei segno di speranza e di consolazione».

«Ti porto i sorrisi dei bambini, che imparano il tuo nome davanti a una tua immagine, in braccio alle mamme e alle nonne, e cominciano a conoscere che hanno anche una Mamma in Cielo»

Quindi ha detto di portare alla Vergine «la gratitudine degli anziani e dei vecchi», che fa «tutt’uno con la loro vita, tessuto di ricordi, di gioie e dolori, di traguardi che loro sanno bene di aver raggiunto con il tuo aiuto, tenendo la loro mano nella tua». Con uno sguardo particolare alla realtà famigliare:

Ti porto le preoccupazioni delle famiglie, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa, e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti.

L’affido alla Madre dei ragazzi e delle giovani coppie

E in particolare, il Pontefice le ha affidato «le giovani coppie, perché guardando a te e a San Giuseppe vadano incontro alla vita con coraggio confidando nella Provvidenza di Dio». Quindi le ha portato «i sogni e le ansie dei giovani, aperti al futuro ma frenati da una cultura ricca di cose e povera di valori, satura di informazioni e carente nell’educare, suadente nell’illudere e spietata nel deludere».

«Ti raccomando specialmente i ragazzi che più hanno risentito della pandemia, perché piano piano riprendano a scuotere e spiegare le loro ali e ritrovino il gusto di volare in alto»

Per la pace in Ucraina

Apparso piegato dal dolore e a un certo punto visibilmente commosso e piangente, Papa Francesco ha poi espresso, rivolgendosi a Maria e al cuore della sua preghiera, come già durante l’Angelus, il suo pensiero e la sua vicinanza all’Ucraina:

«Avrei voluto portarti il ringraziamento del popolo ucraino per la pace che da tempo chiediamo al Signore. Invece devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata. Ma in realtà noi tutti sappiamo che tu sei con loro e con tutti i sofferenti, così come fosti accanto alla croce del tuo Figlio».

Fino all’auspicio finale:

«Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo continuare a credere e sperare che sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace. Così sia!»

Vaticannews/red

Il papa in lacrime (foto cath.ch)
9 Dicembre 2022 | 08:15
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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