Ticino e Grigionitaliano

Quel bisogno di orizzonti di bellezza, novità arricchenti e amicizie rigeneranti

Pur se in un clima del tutto particolare, anche quest’anno è tempo di vacanze. Dopo il lockdown in molti ambiamo a spazi aperti e le ferie nelle vicinanze, in montagna, al lago o al mare, andranno per la maggiore. Indipendentemente dalla meta scelta questo è il tempo ideale per rigenerarsi. Tradizionalmente ci sono due modalità di vivere questo momento: la villeggiatura dove ciò che conta è lo svago, e il viaggio alla scoperta di nuovi paesi e tradizioni. Quest’ultimo nel contesto attuale pare poco probabile, tuttavia viaggiare è considerato anche un modo per ritrovare sé stessi; ciò è alla nostra portata e forse ora, ancora più necessario. Paolo Rumiz, noto per i suoi racconti di viaggio, nel suo ultimo libro «Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura» (Feltrinelli, 2020) racconta di un percorso particolare, quello vissuto durante il lockdown tra le mura di casa: un viaggio interiore per l’appunto. Fra gli elementi che aiutano a rigenerarsi e a vivere un percorso interiore, possiamo indicarne tre in particolare: la bellezza, la scoperta del nuovo e l’amicizia. La bellezza, soprattutto della natura, ma pure nelle arti, suscita in noi un sentimento di ammirazione, un senso di pienezza. La vastità di certi orizzonti risveglia la sensibilità rendendoci presenti alla realtà in modo più profondo. Il creato nella Parola di Dio ha il ruolo di rivelare qualcosa della Bellezza, della Grandezza, della Bontà del Creatore. Nei salmi diventa occasione di lode come nel salmo 18, scritto forse in una notte stellata: «I cieli narrano la gloria di Dio, e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento». La preghiera è essenzialmente «mettersi in presenza » di Colui che ritroviamo ovunque perché Onnipresente. L’esperienza di osservazione e contemplazione del creato, intesa come qualità di presenza alla realtà visibile e invisibile, permette di connettersi a Lui e di sperimentare qualcosa del Suo Amore, della Sua Bellezza, talvolta in modo consapevole e talvolta inconscio. La scoperta di luoghi, persone, tradizioni, l’acquisizione di nuove conoscenze in realtà o nell’immaginario attraverso un libro, oltre ad arricchirci, possono far da leva sulla nostra creatività, anche in ambiti del tutto diversi, realizzando connessioni là dove non ce n’erano. Perfino a livello spirituale possiamo giovarne perché il confronto con esperienze diverse dalla nostra può ampliare la nostra visione, stimolare il nostro percorso di fede e a volte rendere concreta la nostra intercessione nella preghiera personale. L’amicizia, che per le coppie è anche una dimensione dell’amore, nella Parola di Dio viene considerata un balsamo (Sir 6,16). Quando l’amicizia è profonda, diventa un luogo riposante, in cui non abbiamo bisogno di recitare una parte ma possiamo essere noi stessi, sentendoci compresi, accettati. Le vacanze sono il tempo ideale per dedicarsi agli amici e anche il semplice stare insieme, senza che ce ne rendiamo conto, diventa rigenerante.

Manuela Masone, consacrata O.V. nella diocesi di Lugano e autrice del recente blog: nonsolofede.blog

18 Luglio 2020 | 13:35
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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