Papa in Thailandia: le società hanno bisogno di «artigiani dell’ospitalità»

Anche l’architettura della Governmental House di Bangkok rispecchia l’innata tensione del Popolo Thai a ricercare l’armonia che si realizza, come sottolineato da Papa Francesco, nella costruzione di una «coesistenza pacifica tra i numerosi gruppi etnici», base dell’attuale Thailandia. Parole, queste, che si inseriscono nel primo discorso ufficiale del Pontefice in occasione dell’incontro in terra thailandese con le Autorità politiche e religiose, con la Società Civile e con il Corpo Diplomatico. A fare da cornice, proprio la Governmental House, il Palazzo che dal 1943 ospita l’ufficio del Primo Ministro, e la cui combinazione architettonica è perfetta espressione di un’armoniosa fusione tra elementi veneziani, arte bizantina e arte locale.                            

La Thailandia in sintonia con il Papa 

È il ritmo del Cerimoniale di Benvenuto a scandire l’arrivo del secondo Pontefice in visita nella Terra dei Thai, dopo Giovanni Paolo II. Il Primo Ministro, generale Prayuth Chan-ocha, nel porgere il «cordialissimo benvenuto» del Governo e del popolo thailandese che include oltre 380mila cattolici, ha sottolineato che questa visita cade nel «350mo anniversario della instaurazione della missione cattolica del Siam, e il 50mo anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Thailandia e la Santa Sede». Il generale ha anche ricordato il recente vertice dell’ASEAN (l’Associazione dei Paesi del Sud Est Asiatico) svoltosi a Bangkok sotto la presidenza thailandese, ha attribuito grande importanza «a promuovere ancora di più la cooperazione degli Stati membri per uno sviluppo sostenibile, in sintonia con la visione del Pontefice» auspicando di poter «lavorare in stretta collaborazione» anche a livello multilaterale.

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21 Novembre 2019 | 08:38
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