Il vescovo emerito di Coira, Vitus Hounder
Svizzera

Mons. Vitus Huonder conferma la sua vicinanza ai lefebvriani

In un video apparso di recente, il vescovo svizzero Vitus Huonder difende le posizioni della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) e del suo fondatore, l’arcivescovo Marcel Lefebvre. L’ex vescovo di Coira si sofferma sul Concilio Vaticano II, sul dialogo interreligioso e su Papa Francesco.

Mons. Vitus Huonder è stato vescovo di Coira dal 2007 al 2019. Al termine del suo mandato, all’età di 77 anni, ha deciso di ritirarsi presso l’Istituto Santa Maria di Wangs, nel cantone di San Gallo, appartenente alla FSSPX. Considerato ultraconservatore, Mons. Huonder è sempre stato noto per la sua linea vicina a quella dei lefebvriani.

Un video, diffuso a fine aprile 2023 dal canale YouTube Certamen DE, sembra confermare il riavvicinamento dell’ex vescovo di Coira alla confraternita tradizionalista. Il video, esplicitamente intitolato «Mein Weg zur FSSPX» (La mia strada verso la FSSPX), offre la visione del prelato sull’evoluzione della Chiesa negli ultimi decenni.

Immergersi nella vita della FSSPX

Mons. Huonder spiega in particolare come sia stato portato a «conoscere meglio la vita interna della Fraternità e il suo lavoro», quando nel 2015, su richiesta del cardinale Gerhard Müller (allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede), ha stabilito un collegamento con la FSSPX. L’obiettivo era quello di valutare le possibilità di un eventuale riconoscimento canonico della Fraternità.

Il prelato svizzero osserva che in questa occasione ha iniziato a studiare gli scritti e la biografia dell’arcivescovo Marcel Lefebvre. L’arcivescovo francese, morto nel 1991, aveva fondato la FSSPX nel 1970 in reazione alle riforme, soprattutto liturgiche, intraprese nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965). Fu scomunicato latæ sententiæ nel 1988 da Giovanni Paolo II per aver ordinato quattro vescovi senza l’approvazione di Roma. Queste scomuniche, che si applicano anche ai vescovi ordinati, sono state revocate nel 2009 da Benedetto XVI.

Il dialogo interreligioso sul banco degli imputati

Nel video, l’arcivescovo Huonder esprime opinioni piuttosto diverse sui papi che si sono succeduti dalla sua nascita nel 1942. Egli ritiene che Pio XII abbia «guidato la Chiesa con saggezza e prudenza attraverso molte situazioni difficili». Per il vescovo emerito di Coira, Paolo VI «sebbene conservatore, era favorevole agli ambienti liberali e progressisti». Riferendosi alla sua attuazione del Concilio Vaticano II, ha detto che «questo fu l’inizio del grande travaglio della Chiesa, causato dall’interno».

Non vede di buon occhio nemmeno il periodo di Giovanni Paolo II, considerato come «il pontificato dell’attuazione e del consolidamento del Vaticano II». In particolare, critica l’incontro di Assisi (1986), dove il pontefice polacco ha incontrato i rappresentanti delle principali tradizioni religiose del mondo. «Un grande shock per i credenti», afferma l’arcivescovo Huonder, che vede «una notevole perdita di fiducia nei leader della Chiesa e nella loro ortodossia».

L’arcivescovo Lefebvre, «salvatore» della Chiesa?

L’ex vescovo di Coira è molto più conciliante nei confronti di Benedetto XVI, che avrebbe «percepito come pochi altri la lacerazione creata nella Chiesa da Paolo VI». Il pontefice tedesco avrebbe «cercato di porre rimedio alle conseguenze negative del Concilio». In questo modo ha «riparato un’ingiustizia», revocando la scomunica all’arcivescovo Lefebvre e ai vescovi della Società.

L’arcivescovo Huonder è più duro con Papa Francesco, il cui pontificato considera una «rottura» con la Tradizione. In particolare, rimprovera all’argentino di essere «un ardente difensore della cosiddetta religione universale».

L’ex vescovo di Coira afferma che, essendo in contatto con la FSSPX, le cause dell’attuale situazione della Chiesa «gli sono diventate più chiare». «Creando questa istituzione, l’arcivescovo Lefebvre ha voluto porre rimedio alla crisi e aiutare la Chiesa», ha detto. Per l’arcivescovo Huonder, la decisione dell’ex arcivescovo di Dakar di creare la Fraternità era «fondata e completamente in linea con la fede della Chiesa». «Avrebbe dovuto essere ascoltato di più», ha detto il prelato (cath.ch/com/arch/rz – trad. catt.ch).

Il vescovo emerito di Coira, Vitus Hounder | © catt
28 Aprile 2023 | 06:21
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