Volto di Cristo
Ticino e Grigionitaliano

L’incontro con il volto di Cristo: percorso nell’arte e nella teologia

di Corinne Zaugg

Sarà dedicato al volto di Gesù nella filosofia e nell’arte, il convegno in programma il 21 e 22 febbraio alla Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), organizzato nell’ambito delle celebrazioni del trentesimo anniversario della FTL. Myriam Di Marco, ricercatrice ed assistente scientifico del rettore della Facoltà, e André-Marie Jerumanis, professore della Facoltà di Teologia di Lugano e membro della Pontificia Accademia di Teologia della Santa Sede ci aiuteranno ad entrare nel tema. «L’idea del convegno – ci spiega la professoressa Di Marco – nasce dell’analisi della società attuale, fortemente caratterizzata dal potere delle immagini, dove l’immagine rilascia un significato immediato che è più potente della parola. E allora dalla riflessione tra docenti, soprattutto con il professor Paximadi, è emersa la proposta di dedicare il convegno al sacro volto di Gesù e di dividere le giornate tra l’analisi teologica e quella artistica».

Scorrendo il programma vediamo che la giornata di giovedì sarà in parte dedicata ad un workshop: «Interverranno due professori esperti della scuola iconografica di Seriate che ci presenteranno l’icona come «verbo scritto con il colore». Alla mattina vi sarà una parte più teorica, mentre nel pomeriggio di giovedì si entrerà nella parte più tecnica… E si vedrà come ad ogni piccolo processo corrisponda una spiegazione spirituale», conclude Myriam di Marco. Tra i tanti partecipanti al convegno, segnaliamo sempre giovedì pomeriggio, don Claudio Premoli, della commissione Arte sacra della diocesi di Lugano, che mostrerà come il volto di Cristo è stato rappresentato nella storia dell’arte ticinese nel periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Il professor Jerumanis, dal canto suo, tratteggerà la figura di Teresa di Lisieux e questo principalmente per due motivi. Il primo perché la santa è la patrona della Facoltà di teologia. Il secondo, perché il nome completo scelto dalla religiosa al momento di entrare in convento fu «Teresa del Bambin Gesù e del Volto santo». Due motivi più che sufficienti per chinarsi sulla figura di questa dottoressa della Chiesa, che lo scorso anno in occasione dei centocinquant’anni dalla sua nascita, l’Unesco ha omaggiato con un importante riconoscimento. Se da un lato S. Teresa di Lisieux viene spesso associata al «piccolo» – popolarmente viene anche chiamata «Santa Teresina» – questo non ha nulla di ridimensionante o di riduttivo. Tutto in lei si era fatto «piccolo»: la sua vita (durata solo 24 anni), la sua via verso la santità, la sua teologia. «Una teologia che aveva visto, nella concretezza del volto sofferente di suo padre ritornato bambino a causa della demenza senile, il volto stesso di Gesù. Una teologia dell’amore e della misericordia – spiega Jerumanis – profondamente innovativa e moderna tanto da poterla definire «sinodale»».

Il 21-22 febbraio

Mercoledì 21 febbraio, ore 10, interventi di mons. Alain de Raemy e del rettore René Roux; dalle ore 10.30 i professori: G. Paximadi, F. Manzi, E. Prato, A. Jerumanis.

Giovedì 22 febbraio, ore 8.30 Emanuela Fogliadini; ore 17.30 don Claudio Premoli. Workshop sull’iconografia in due parti alle ore 10.30 e alle 14.30 con Pietro Paolo Cavallini e Maria Zilioli.

Tutti possono partecipare. Info su: www.teologialugano.ch

La trasmissione radiofonica «Chiese in diretta» di domenica 18 febbraio alle 8.30 su Rete 1 torna sul convegno.

Volto di Cristo
17 Febbraio 2024 | 09:37
Tempo di lettura: ca. 2 min.
30moFTL (13), convegno (38), ftl (81), il volto di cristo (1)
Condividere questo articolo!