Le religiose al WEF: «Vangelo impegnato nell'advocacy»

Lunedì 23 maggio, al World Economic Forum, si è svolta una tavola rotonda con donne religiose. Patrizia Morgante, portavoce dell’organizzazione ombrello delle Superiore Generali (UISG), spiega il motivo della presenza delle religiose al WEF.

«Le religiose sono attive anche nell’advocacy», afferma Patrizia Morgante. «Sono coinvolti in istituzioni cruciali attraverso organizzazioni religiose senza scopo di lucro, sia in Europa che negli Stati Uniti: ad esempio, nell’Unione Europea e nelle Nazioni Unite».

Portare i politici verso l’inclusività

Portare la voce di coloro che non hanno accesso ai luoghi in cui si prendono le decisioni. «Le donne religiose cercano di convincere i responsabili delle decisioni a non escludere nessuno», ha detto Morgante.

Il Vangelo obbliga le religiose a impegnarsi in questa attività di advocacy. Ciò richiede che tutti siano fratelli e sorelle. Secondo il portavoce dell’UISG, le religiose coltivano una forma di leadership coraggiosa, spesso nascosta e silenziosa.

Le religiose sono attive nei luoghi più difficili del mondo e lavorano per i più poveri. Sono coinvolti nei settori della salute, dell’istruzione, dei diritti umani, della non violenza, della formazione accademica e del lavoro pastorale. (kath.ch/rp/traduzione catt.ch)

25 Maggio 2022 | 12:15
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