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Svizzera

Le Chiese lanciano un appello per la salvaguardia del clima

Nell’ambito della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21), le tre Chiese nazionali scrivono una lettera al Consiglio federale e lo esortano a impegnarsi in modo coraggioso a favore del clima. La sua salvaguardia è un elemento cruciale per assicurare le risorse vitali alla generazione attuale e a quelle future in tutto il mondo, sottolineano il vescovo Markus Büchel, della Conferenza dei vescovi svizzera, Gottfried Locher, della Federazione delle Chiese evangeliche della Svizzera e il vescovo Harald Rein, della Chiesa Cattolica Svizzera, firmatari della lettera. Una Delegazione diretta dalla Consigliera federale Doris Leuthard rappresenta la Svizzera alla COP21 che inizierà domani a Parigi.

Le tre Chiese nazionali esortano la Svizzera a mostrare coraggio politico e attivarsi in favore di un accordo a Parigi. «A Parigi è importante che i governi, innanzitutto quelli degli Stati benestanti come la Svizzera, si impegnino in modo vincolante a ridurre le loro emissioni di gas serra», scrivono i responsabili delle tre Chiese nella loro lettera. Solo un impegno vincolante potrà essere deciso al fine di un efficace contenimento del cambiamento climatico del quale soffrono soprattutto le popolazioni dei paesi poveri. Gli stati che contribuiscono al riscaldamento climatico sono chiamati a riconoscere le loro responsabilità.

Le Chiese svizzere condividono la presa di posizione del Consiglio ecumenico delle Chiese: solo attraverso una cooperazione rafforzata della comunità degli Stati, basata sui principi reciproci di fiducia, correttezza ed equità, precauzione, giustizia intergenerazionale e comune, ma su responsabilità e capacità differenziate, potranno essere contenute efficacemente le minacce del cambiamento climatico.

Un impegno a lungo termine

Nella loro lettera, i tre firmatari fondano il loro impegno per la giustizia climatica sul dovere cristiano di preservare il creato. Nella sua enciclica «Laudato Si» pubblicata a giugno 2015, papa Francesco pone l’accento sulla responsabilità delle persone e ricorda lo stretto legame esistente fra protezione dell’ambiente e giustizia sociale.

Il cambiamento climatico è una reale minaccia per le persone che vivono nei paesi poveri del Sud del mondo, perché le priva di un ambiente integro e di conseguenza della possibilità di avere una vita dignitosa. È ciò che hanno ricordato le tre organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti e Essere solidali durante la loro campagna ecumenica 2015 sul tema della giustizia climatica. Anche in Svizzera, ricordano i tre firmatari, molte persone hanno uno stile di vita che esercita una forte pressione sull’ambiente e le risorse naturali. Le Chiese si impegnano da decenni affinché anche le future generazioni abbiano delle condizioni di vita dignitose. Molte parrocchie promuovono iniziative che contribuiscono a una vita sostenibile sotto l’aspetto climatico. In questo ambito possono contare sull’esperienza pilota dell’associazione ecumenica Oeku Chiesa e l’ambiente, che nel 2016 celebra il suo 30° anniversario.

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30 Novembre 2015 | 12:00
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