I giovani coreani alla Gmg di Lisbona. Foto Vaticannews.
Papa e Vaticano

L’annuncio di Francesco all'Angelus a Lisbona: la Gmg 2027 a Seoul e a Roma il Giubileo dei Giovani nel 2025

Seoul, Corea del Sud, 2027. Dopo quasi trent’anni da quella nelle Filippine (1995), sarà di nuovo un Paese asiatico ad ospitare la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. L’annuncio – sempre tanto atteso – è stato dato, come tradizione, dal Papa questa mattina, 6 agosto, all’Angelus nel Paraque Tejo di Lisbona, come atto conclusivo della intensa Gmg in Portogallo:

E alla fine c’è un momento che tutti aspettate: l’annuncio della prossima tappa del cammino… La prossima Giornata Mondiale della Gioventù avrà luogo in Asia: sarà nella Corea del Sud, a Seoul. Così, nel 2027, dalla frontiera occidentale dell’Europa ci si sposterà in estremo Oriente. Questo è un bel segno dell’univerasalità della Chiesa e del sogno di unità di cui tutti voi siete testimoni.

Prima dell’evento in Asia, però, un altro appuntamento aspetta i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo ed è il Giubileo dei Giovani, nell’ambito dell’Anno Santo annunciato dal Papa che si terrà a Roma sul tema «Pellegrini di Speranza». Anche questo, Francesco lo ha ricordato oggi a Lisbona:

Vi rivolgo un invito. Dò appuntamento ai giovani di tutto il mondo nel 2025 a Roma, per celebrare insieme il Giubileo dei giovani! Vi aspetto nel 2025 per celebrare insieme il Giubileo dei giovani

L’intuizione di Giovanni Paolo II

Proprio dal primo Giubileo dei Giovani, primo raduno giovanile internazionale della Chiesa cattolica celebrato da Giovanni Paolo II all’interno dell’Anno Santo straordinario della redenzione del 1983-84, nacque l’idea di un appuntamento fisso globale per i ragazzi del mondo. Quello che poi nel tempo divennero appunto le Giornate Mondiali della Gioventù. La grande e inaspettata partecipazione al Giubileo dei Giovani a Roma (circa 250 mila persone), spinse Wojtyla a replicare l’anno successivo, nel marzo 1985.  Da lì la decisione di istituire una Giornata per i giovani di base annuale, negli anni poi trasferita in Paesi del mondo sempre diversi e distanziata con una cadenza di 2-3 anni. Questo, anche per permettere l’organizzazione di un appuntamento che registra un flusso di anche 5 milioni di partecipanti, come accadde a Manila nel ’95, o un milione e mezzo come in questi giorni Lisbona.

I giovani, segno di pace per il mondo

Quindi l’invito, rivolto ai giovani preseneti al Parque Tejo, durante l’Angelus: mettere «nelle mani di Maria, Regina della pace, il futuro dell’umanità». «E, tornando a casa – esorta il Pontefice – continuate, per favore a pregare per la pace».

Voi siete un segno di pace per il mondo, una testimonianza di come le nazionalità, le lingue e le storie possono unire anziché dividere. Siete la speranza di un mondo diverso.  

Una raccomandazione infine per tutti i «cari giovani»: «Dio – afferma Jorge Mario Bergoglio – vede tutto il bene che siete, Lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Fatelo crescere, custoditelo con cura».

Fatene memoria, fissate nella mente e nel cuore i momenti più belli, perché così quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, e magari la tentazione di fermarvi nel cammino o di chiudervi in voi stessi, con il ricordo ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni,  

«Non dimenticatelo mai», esorta il Papa, «questa è la realtà, questo siete voi: il santo Popolo fedele di Dio che cammina nella gioia del Vangelo!».

Il grazie ai nonni

Il Papa invia un saluto ai giovani «che non hanno potuto essere qui, ma hanno partecipato a iniziative organizzate dai loro Paesi dalle Conferenze episcopali, dalle Diocesi», ad esempio, i fratelli e le sorelle subsahariani riuniti a Tangeri. »E c’è un ultimo obrigado che vorrei sottolineare alla fine», aggiunge Papa Francesco a braccio: «Obrigado alla nostra radice, ai nostri nonni che ci hanno trasmesso la fede, l’orizzonte di una vita. Sono la nostra radice».

I santi patroni e le due persone speciali

«Un ringraziamento speciale» da parte del Vescovo di Roma va pure «a chi ha vegliato sulla Gmg dall’alto, cioè ai Santi patroni dell’evento.

Uno su tutti, Giovanni Paolo II, che ha dato vita alle Giornate Mondiali della Gioventù. 

Poi il più grande obrigado «a due persone speciali, ai protagonisti principali di questo incontro»: «Sono stati qui con noi, ma sono sempre con noi, non perdono di vista le nostre vite, amano le nostre vite come nessun altro: obrigado a Te, Signore Gesù; obrigado a te, Madre nostra Maria. E ora preghiamo insieme con gioia».

Vaticannews/red

I giovani coreani alla Gmg di Lisbona. Foto Vaticannews.
6 Agosto 2023 | 14:36
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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