Papa e Vaticano

Il Papa nella Giorno della memoria: estirpare l'odio per costruire la fraternità

«Il ricordo dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto».

E’ questo il tweet di Papa Francesco nel Giorno della Memoria, istituito nel 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Ricordare per non dimenticare

Di fronte a prove così schiaccianti non si può fare finta che sia mai accaduto; di fronte a tanta atrocità non si può dimenticare, come ha ribadito ancora il Papa nei saluti durante l’Udienza generale di mercoledì scorso: «Il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci un impegno costante nel costruire insieme la fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto». Le parole del Papa sembrano quasi volersi riallacciare alla considerazione amara espressa dalla senatrice Liliana Segre del 23 gennaio a Milano, quando ha parlato di «pericolo di oblio» e ha affermato che «tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella».

Il Papa con Edith Bruck

Papa Francesco a Edith Bruck, scrittrice, poetessa ed ex deportata, incontrata diverse volte, ha avuto modo di rivolgere queste parole: «Sono venuto qui da lei per ringraziarla per la sua testimonianza e per rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista. E con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem e che ripeto davanti ad ogni persona che, come lei, ha sofferto tanto a causa di questo: ›Perdono, Signore, a nome dell’umanità!’»

Vatincanews

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27 Gennaio 2023 | 17:33
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