Il Consiglio svizzero delle religioni preoccupato per la guerra a Gaza

Maurice Page – cath.ch / Red

Il 20 maggio 2021, il Consiglio svizzero delle religioni (CSR) ha espresso la sua profonda preoccupazione per il conflitto armato in Israele e a Gaza.
Il Consiglio, in particolare, si rattrista per la morte della popolazione civile e afferma che l’uso improprio delle strutture civili è «inaccettabile e contrario ai precetti religiosi». Inoltre, secondo il CSR: «Moschee, sinagoghe e chiese devono essere rispettate e protette ad ogni costo».

Il Consiglio svizzero delle religioni invita a percorrere la via della pace e a promuovere il dialogo tra le comunità e gli individui. Chiede una rapida fine del conflitto e una pace giusta e duratura. Le differenze politiche – secondo i membri del CSR – possono essere risolte in modo pacifico e permanente soltanto attraverso dei processi democratici. Nonostante le differenze culturali e religiose, la pace è possibile se il dialogo è al centro del processo. Così potranno essere poste le basi per una futura coesistenza.

Nonostante la difficile situazione in Medio Oriente, il CSR sottolinea la sua intenzione di continuare a lavorare per buone relazioni tra le comunità religiose in Svizzera. I conflitti all’estero non devono influenzare la convivenza nella Confederazione, dove i membri di diverse comunità religiose – ebrei, cristiani e musulmani – hanno vissuto insieme nel rispetto reciproco e nella tolleranza per molti anni, godendo di una fruttuosa cooperazione nelle loro attività comuni. Il CSR, pertanto, continuerà a lavorare in questa direzione anche in futuro.

20 Maggio 2021 | 13:52
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