La sede della Facoltà di Teologia di Lugano nel campus USI.
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Identità e apertura della fede nel nuovo numero della Rivista Teologica di Lugano

È uscita il numero della Rivista Teologica di Lugano, che contiene in particolare alcuni contributi che trattano di identità e apertura della fede, come scrive nel suo editoriale Manfred Hauke della Facoltà di Teologia di Lugano. «L’Opzione Benedetto» è il titolo del libro scritto nel 2017 dallo statunitense Rod Dreher. L’autore, passato dalla confessione metodista e dalla Chiesa cattolica a una Chiesa ortodossa, è molto preoccupato dell’identità della fede cristiana in un mondo ritenuto da lui ormai «postcristiano». Per sopravvivere, i cristiani dovrebbero in qualche maniera ritirarsi e creare degli spazi protetti per mantenere la propria identità. Come figura emblematica di questa strategia, Dreher presenta san Benedetto di Norcia. Un religioso di questo Ordine, padre Giulio Meiattini, presenta il libro di Dreher e di valuta il controverso dibattito. L’articolo mostra i pregi e alcuni limiti della proposta. L’esperienza di san Benedetto, comunque, contiene ancora diversi motivi importanti per ispirare l’orientamento cristiano nel mondo attuale. Bisogna salvaguardare sia la chiara identità della fede (cattolica), senza negare la necessaria apertura a chiunque sia disponibile ad entrare in un dialogo sincero.

Un secondo contributo è su Zwingli e la Riforma protestante. Nel settembre 2019, la Facoltà di Teologia ha organizzato una settimana intensiva in occasione del 500o anniversario della riforma protestante promossa a Zurigo da Huldrych Zwingli. Accanto alla richiesta di fondare la fede cristiana unicamente sulla Sacra Scrittura, era stata sollevata tra l’altro la questione del Battesimo dei bambini, una prassi non riportata esplicitamente nel Nuovo Testamento, anche se la Chiesa antica lo ritiene una tradizione apostolica3 sulla quale troviamo una convergenza di vari indizi già nei testi scritturistici stessi4. Gli Anabattisti del secolo XVI avevano rifiutato il Battesimo dei bambini, mentre Zwingli (e gli altri principali riformatori, come Calvino e Lutero) lo avevano difeso. Paolo de Petris si occupa del rapporto tra Zwingli e gli Anabattisti.

Indice della Rivista Teologica > http://www.teologialugano.ch/rtlu2020-123.html

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9 Febbraio 2021 | 22:16
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