Celebrava sacramenti non validi: scomunicato Vlašic

In questi anni, nella Diocesi di Brescia e in altri luoghi, l’uomo ha continuato a svolgere attività di apostolato nei confronti di singoli e di gruppi, sia mediante conferenze che attraverso mezzi informatici. Secondo la Diocesi ha continuato a dichiararsi religioso e sacerdote della Chiesa cattolica, simulando la celebrazione di sacramenti non validi; ha continuato a suscitare grave scandalo tra i fedeli, compiendo atti gravemente lesivi della comunione ecclesiale e dell’obbedienza all’Autorità ecclesiastica.

Con la scomunica, Vlašic non può prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione dell’Eucarestia o a qualunque altra cerimonia di culto pubblico, celebrare sacramenti o sacramentali e ricevere i sacramenti, esercitare funzioni in uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici qualsiasi, o di porre atti di governo.

«Nel caso in cui il sig. Vlašic intendesse prendere parte alla celebrazione dell’Eucarestia o a qualsiasi atto di culto pubblico, deve essere allontanato o si deve interrompere l’azione liturgica, se non si opponga una grave causa» spiega la Diocesi di Brescia.

A metà degli anni Ottanta Vlašic venne allontanato da Medjugorje dopo la rivelazione che aveva avuto un figlio da una suora. In Italia Vlasic, oggi 78enne, è arrivato nel 2005, fondando un’associazione privata di fedeli che si ispirava alla spiritualità di Medjiugorie, dove lui era padre spirituale dei veggenti, riconosciuta dal vescovo di Chieti-Vasto. Associazione che nel 2006 chiede ed ottiene dal vescovo di Brescia mons. Giulio Sanguineti di aprire una sede della comunità a Ghedi. «Nel 2008 sono state adottate le prime misure cautelari e disciplinari da parte della Congregazione della Dottrina della Fede perché era iniziata una deriva fuori dalla Dottrina Cattolica, con ufo, extraterresti e messaggi da altri pianeti» ha spiegato mons. Marco Alba.

Nel 2009 Tomislav Vlasic «è stato formalmente dimesso dallo stato clericale con atto emanato direttamente dal Santo Padre. A seguito di tale grave provvedimento, il signor Vlasic è stato anche dimesso dall’Ordine dei Francescani minori a cui apparteneva ed ha ottenuto la dispensa dei voti religiosi e da tutti i doveri legati alla sacra ordinazione, compreso quello del celibato». Nello stesso anno, «in forma di precetto penale canonico sotto pena di scomunica riservata alla santa Sede, a Vlasic è stato vietato di esercitare qualsiasi forma di apostolato e di rilasciare dichiarazioni in materia religiosa».

I comportamenti di Vlasic sono di «netta disobbedienza nei confronti dei precetti penali a lui imposti». Ragioni che hanno portato il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada, a dichiarare che «il signor Tomislav Vlasic, con i suoi comportamenti e i suoi insegnamenti, lede e compromette gravemente la comunione ecclesiale e l’obbedienza alle prescrizioni dell’autorità ecclesiastica».

23 Ottobre 2020 | 12:00
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