Gaza
Svizzera

Bambini feriti di Gaza arrivano a Ginevra e Roma

Associazioni cristiane e umanitarie stanno lavorando per portare i bambini feriti fuori da Gaza e inviarli all’estero per le cure. Il 30 gennaio 2024, quattro palestinesi di età compresa tra i 18 mesi e i 17 anni sono sbarcati a Ginevra, aprendo la strada ad altri salvataggi. Altri undici bambini sono arrivati a Roma il giorno prima e un altro centinaio all’inizio di febbraio.
La Striscia di Gaza è ora il luogo più pericoloso al mondo per un bambino, secondo l’UNICEF nel dicembre 2023. La situazione sta solo peggiorando. L’organizzazione delle Nazioni Unite stima che a un migliaio di bambini siano stati amputati gli arti, spesso senza anestesia, a causa della mancanza di prodotti disponibili e di accesso alle cure. «Disidratazione, malnutrizione e malattie sono ulteriori minacce per la loro salute».

La società civile svizzera fa da apripista

È a Ginevra e a Roma che sono sbarcati i primi bambini di Gaza inviati all’estero per essere curati. In Svizzera sono stati salvati da tre ONG: Children’s Right for Healthcare, Caravanes solidaires e UOSSM International (Union des organisations de secours et soins médicaux). Il medico dell’UOSSM Tawfik Chamaa, intervenuto nel programma SSR delle 19.30 del 31 gennaio, ha dichiarato: «Non stiamo discutendo del diritto degli Stati a fare la guerra, né delle Convenzioni di Ginevra, né di salvare i civili o di evitare di bombardare i civili. Siamo al capezzale della nostra umanità. I bambini feriti stanno morendo per mancanza di cure». Tuttavia, come ha poi spiegato, è stato molto complicato per queste ONG convincere le autorità svizzere a far arrivare questi quattro bambini. Vengono curati in cliniche private.

Il coinvolgimento del governo italiano

La situazione è diversa in Italia. Dopo diverse settimane di trattative e organizzazione, il progetto di accogliere un centinaio di bambini feriti è stato realizzato grazie al coinvolgimento del governo italiano. È stato realizzato in collaborazione con le autorità egiziane, in accordo con le autorità israeliane e sotto la supervisione di padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. I primi undici bambini gazani sono arrivati a Roma il 29 gennaio e altri li hanno raggiunti il 5 febbraio. Sono curati in diversi ospedali pubblici italiani e al Bambino Gesù, l’ospedale pediatrico legato alla Santa Sede.

Una rete di volontari cristiani

I primi bambini palestinesi feriti arrivati in Italia sono stati accolti da membri della comunità cattolica di Sant’Egidio e da altre associazioni impegnate nei corridoi umanitari e nel lavoro con i migranti. Tra queste, Caritas Italia, la rete ARCI e la Federazione delle Chiese Evangeliche. La Comunità di Sant’Egidio è spesso presentata come il braccio diplomatico informale del Vaticano. Ha un’esperienza di otto anni nella creazione di corridoi umanitari per le persone in fuga dalle guerre. Ad oggi, 7.000 persone sono state salvate in Europa. La creazione di questi corridoi è sempre una vera sfida (cath.ch/ag/lb).

Incontro internazionale di Sant’Egidio per la pace

La Comunità di Sant’Egidio terrà il suo 38° «Incontro internazionale per la pace» a Parigi nel settembre 2024, ha annunciato l’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, nella sua lettera pastorale del 2 febbraio 2024. «Ho partecipato spesso» a questo pellegrinaggio di dialogo, amicizia e pace che riunisce alti rappresentanti di tutte le religioni del mondo e numerose personalità della cultura, della società civile e della politica, scrive l’arcivescovo Ulrich. «E ho notato che [questo incontro] aiuta a sviluppare uno spirito e un desiderio di pace tra i popoli». La cerimonia di chiusura si terrà sul sagrato di Notre-Dame, la cui riapertura è prevista per dicembre.

Lucienne Bittar (cath.ch)/traduzione e adattamento catt.ch

Gaza | © unsplash
8 Febbraio 2024 | 06:59
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!