Aiuto alla Chiesa che soffre: risposte di speranza in tutto il mondo

Oltre 124 milioni di euro raccolti, più di 5300 progetti in 149 Paesi. Sono questi i principali dati che emergono dal rapporto annuale del 2017, presentato oggi, di Aiuto alla Chiesa che soffre, fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata. La raccolta è stata ottenuta esclusivamente grazie a donazioni private dei circa 400 mila benefattori che l’organizzazione conta a livello internazionale.

Ricostruzione di chiese e conventi

Sono numerosi i progetti realizzati nel 2017, tra cui quelli per la ricostruzione di chiese e conventi. Grazie alle donazioni ricevute è stato anche possibile fornire aiuti umanitari, tradurre e pubblicare testi religiosi. Preziosi, poi, l’aiuto a mezzi di comunicazione quali radio e tv cristiane, i corsi di formazione per laici e l’acquisto di mezzi di trasporto per agevolare la pastorale dei missionari. Seguono gli aiuti umanitari e di emergenza (15,7%), una parte dell’impegno Acs che si amplia di anno in anno, e le intenzioni di «Sante Messe» (15,4%). Queste ultime, si spiega nel Rapporto, rappresentano una particolare forma di sostegno fondamentale in aree povere in cui i sacerdoti non possono contare su nessun altra forma di sussistenza, 40.383 sacerdoti e religiosi – uno ogni 10 nel mondo – che anno celebrato 1.504.105 messe secondo le intenzioni dei benefattori di Acs, ovvero una Santa Messa ogni 21 secondi.

Aiuti soprattutto in Africa e in Medio Oriente

Come negli ultimi anni, gran parte delle offerte è stata devoluta per progetti in Africa e in Medio Oriente. Nella regione mediorientale, in particolare, si è registrato negli ultimi anni un significativo incremento degli aiuti. Dall’inizio delle cosiddette primavere arabe, la fondazione di diritto pontificio ha infatti realizzato in questa area del pianeta interventi per un totale di 75 milioni di euro. Il Paese che lo scorso anno ha maggiormente beneficiato del sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre è l’Iraq, dove  sono stati realizzati interventi per ben 9.290.499 euro, molti dei quali devoluti al Piano Marshall per la ricostruzione dei villaggi cristiani nella Piana di Ninive distrutti dallo Stato Islamico. Nella classifica dei beneficiari, dopo l’India (5.858,890 euro), troviamo al terzo posto un altro Paese mediorientale, la Siria che lo scorso anno ha ricevuto 5.751.151 euro. Seguono poi Ucraina (4,7 milioni di euro circa), Brasile (3,88 milioni di euro circa) e Repubblica Democratica del Congo (3,42 milioni di euro circa). Tra le aree di intervento, si confermano al primo posto i progetti di costruzione e ricostruzione (32,8% degli aiuti), con ben 1.212 tra cappelle, chiese, conventi, seminari e centri pastorali edificati o restaurati.

Agenzie/red

4 Luglio 2018 | 17:45
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