St. Maurice
Svizzera

Abusi: l'abbazia di St. Maurice in Vallese affida un mandato per inchiesta indipendente

L’Abbazia di Saint-Maurice (VS) ha incaricato Pierre Aubert, procuratore generale del Cantone di Neuchâtel, di istituire un gruppo di lavoro indipendente per esaminare le accuse di abusi sessuali all’interno dell’Abbazia. Sono state inoltre revocate le misure provvisorie nei confronti del decano di Saint-Maurice.

Il caso St. Maurice

«L’Abbazia di Saint-Maurice sottopone il suo passato all’esame di un gruppo di lavoro indipendente per far luce sul coinvolgimento di alcuni suoi membri in casi di abusi sessuali negli ultimi decenni», ha dichiarato l’istituzione in un comunicato stampa del 26 febbraio 2024. L’Abbazia è in subbuglio dopo che negli ultimi mesi sono emerse diverse accuse di abusi sessuali contro i canonici. Il padre-abate di St-Maurice, Jean Scarcella, è stato oggetto di una denuncia per violenza sessuale su un minore in una lettera inviata nel maggio 2023 dall’abate Nicolas Betticher, prete nel cantone di Berna, alle autorità romane. La questione è stata rivelata a settembre dal Sonntagsblick. Altri canonici sono stati poi coinvolti nel programma della RTS Mise au Point (MAP) del 19 novembre. Tra questi, Roland Jaquenoud, ex priore dell’abbazia, e il decano di St-Maurice. La RTS aveva rivelato altri casi, alcuni dei quali erano già stati trattati dai tribunali o riguardavano canonici deceduti.

La collaborazione dell’Università di Friburgo

Per andare a fondo di questi casi, l’Abbazia di Saint-Maurice ha chiesto a Pierre Aubert di istituire un gruppo di lavoro indipendente. «L’obiettivo sarà quello di condurre un’indagine secondo criteri sia giuridici che storici, con accesso illimitato agli archivi dell’istituzione e alle testimonianze sia dei canonici che delle vittime che desiderano farsi avanti in questa occasione», osserva l’Abbazia. L’Abbazia precisa che questa indagine non intende sostituirsi a quelle eventualmente ordinate dalle autorità giudiziarie competenti e che Pierre Aubert non agisce come magistrato ma come esperto. Il pubblico ministero si avvalerà dell’aiuto del Dipartimento di Storia Contemporanea dell’Università di Friburgo, che ha già svolto un lavoro eccellente in questo campo e che quindi conosce bene l’aspetto scientifico della ricerca. Il grosso del lavoro di analisi degli archivi sarà svolto da ricercatori dell’Università.

Nessun procedimento penale in corso

Il comunicato stampa diffuso dall’Abbazia precisa che «eventuali reati non prescritti e non ancora giudicati che dovessero essere scoperti in questa occasione saranno denunciati alla magistratura, secondo l’espressa volontà della direzione dell’Abbazia». L’Abbazia sottolinea che, secondo una recente dichiarazione ufficiale della Procura del Vallese, non è in corso alcun procedimento contro alcun colpevole specifico e che la polizia sta proseguendo le proprie indagini.

L’Abbazia auspica inoltre che «in conformità con i desideri espressi da alunni, ex alunni, genitori, insegnanti ed ex insegnanti, come riportato da Le Nouvelliste del 22 febbraio, gli insegnanti attualmente sospesi possano presto tornare al lavoro». Nel comunicato si sottolinea che l’inchiesta indipendente «intende dare un giusto riconoscimento alle vittime, alle quali va tutto il nostro pensiero, contribuirà a chiarire la situazione in ogni caso e a ristabilire la verità».

Chiuso il caso contro il decano

L’Abbazia infine comunica che le misure provvisorie contro il Decano sono state revocate. L’Abbazia elenca le tappe legali di questo caso: una decisione di archiviazione nel 2005, una decisione di non ricominciare il procedimento nel 2021 e una decisione di respingere il ricorso nel 2022. L’istituzione precisa quindi che non ci sono più accuse nei confronti di questa persona. Il caso del decano è stato sottoposto anche alla Santa Sede, che dopo un’indagine è giunta alle stesse conclusioni. «Oggi abbiamo la certezza oggettiva che il caso contro di lui è stato chiuso e che non ci sarà alcun appello», sottolinea l’Abbazia nel comunicato. «Non c’è quindi più motivo di mantenere le misure prese sulla base dei sospetti indotti dalla trasmissione MAP e di privare questo canonico del ministero pastorale».

Va notato che l’inchiesta sul caso dell’abate Jean Scarcella e di altri membri della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) – guidata da Mons. Joseph Bonnemain, vescovo di Coira – è stata recentemente consegnata alle autorità romane, che devono ora prendere una decisione. (cath.ch/com/arch/rz/traduzione e adattamento redazionecatt)

St. Maurice | © Abbazia st. Maurice
26 Febbraio 2024 | 23:03
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