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Una catena di preghiera...reale

Quante volte riceviamo catene di preghiera che ci fanno alzare gli occhi al cielo non certo per pregare ma piuttosto per sospirare sull’inutilità delle richieste. Oggi ancor più, grazie a mail, whatsapp e reti social la diffusione delle catene di preghiera che magari contengono anche minacce di sfortune di ogni tipo, è endemica. Con disattenzione a volte inoltriamo a 10 persone (come richiesto dal messaggio) senza nemmeno leggere per intero il testo.
C’è invece un’iniziativa che mi sembra sia passata un po’ in sordina ma che merita attenzione: una vera catena di preghiera. Sapete che dal 2016, Anno della Misericordia, il Vescovo Valerio ha desiderato dare un segno concreto anche ad una terra lontana, fuori dai nostri confini. E’ stata scelta l’isola di Haiti, martoriata dal 2010 da terremoti e da diverse catastrofi naturali. Da ormai 8 anni il contatto con una diocesi del sud (Anse à Veau-Miragoâne) è costante e da più di un anno lì è nato il progetto diocesano. E vi direte, ma che cosa c’entra la catena di preghiera? Beh, in cambio dell’impegno della nostra Diocesi nel progetto, la diocesi haitiana ci offre la possibilità di inviare ogni mese le intenzioni di preghiera dal Ticino. Queste intenzioni vengono suddivise nelle diverse comunità che pregano per noi. Qualcuno già le invia, altri non lo fanno o non lo sanno. Come fare? Ci sono due possibilità: o cercate nelle vostre parrocchie le scatole per le intenzioni di preghiera e inserite lì le vostre intenzioni cartacee o le inserite sul sito della Diocesi che riporta sulla destra un piccolo riquadro azzurro. Le stesse verranno tradotte ed inviate. Finalmente una catena reale, funzionante e senza minacce.

1 Febbraio 2019 | 10:39
Tempo di lettura: ca. 1 min.
haiti (118), lugano (400), mons. Lazzeri (45), preghiera (327)
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