Il cardinale Koch
Ecumenismo

Cardinale Koch: «L'ecumenismo più importante è quello dei martiri»

Il Cardinale svizzero Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha tracciato nei giorni scorsi per i colleghi di ACI Stampa un bilancio degli ultimi tre viaggi di Papa Francesco in Macedonia, Bulgaria e Romania, tutti avvenuti in luoghi a maggioranza ortodossa. In questi viaggio il Pontefice ha parlato di tre tipi di ecumenismo: l’ecumenismo del sangue, l’ecumenismo dei poveri, l’ecumenismo della missione. Ma tra questi «il più importante è l’ecumenismo del sangue, perché oggi c’è una persecuzione dei cristiani come mai c’è stata, nemmeno nei primi secoli», ha dichiarato Koch.
Nella conversazione, lo sguardo del cardinale si allarga a tutto il movimento ecumenico. Con una certezza: gli uomini non possono fare l’unità, la può fare Dio. E dunque «il mezzo più credibile di arrivare all’unità è la preghiera». Il cardinale ha elencato i motivi per questi viaggi. «Il motivo territoriale, ovvero la volontà di fare visita in questi paesi; la volontà di incontrare la minoranza cattolica; e la volontà di incontrare la maggioranza ortodossa, per approfondire le relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa in questi Paesi. In Bulgaria, sembravano esserci resistenze alla visita di Papa Francesco da parte del mondo ortodosso». Poi il cardinale ha affrontato al dettaglio altre tematiche legate al cammino di unità delle Chiese, segnatamente legate a questi viaggi.

Il cardinale Koch
20 Giugno 2019 | 11:30
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