I vescovi francesi: un ricevimento di «dialogo» con Macron e la società civile

Una serata per fare il punto pubblicamente sui rapporti tra la Chiesa cattolica, lo Stato e la società civile nella Francia della legge sulla laicità. È una nuova iniziativa di dialogo a tutto campo quella che la Conferenza episcopale sta organizzando per la serata di lunedì 9 aprile: sotto le volte del Collège des Bernardins, la più importante istituzione culturale cattolica a Parigi, sono attese quattrocento personalità con in prima fila il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che ha già assicurato la sua presenza. La forma sarà quella di un ricevimento con i discorsi ufficiali seguiti da un cocktail (pagato da benefattori, precisano alla Conferenza episcopale).

 

L’idea di un’istituzione religiosa che promuove un evento annuale con politici, rappresentanti del mondo della cultura e della società non è una novità per la Francia. Il Crif (il Consiglio delle istituzioni ebraiche francesi) dal 1985 promuove una cena di questo genere. Il Cfcm (il Consiglio francese del culto musulmano) lo fa in occasione della rottura del digiuno, nel mese di Ramadan. Anche la Federazione protestante francese organizza una serata per lo scambio degli auguri all’inizio del nuovo anno. Ora, dunque, anche la Chiesa cattolica in Francia ha scelto di intraprendere questa strada, con un appuntamento fissato volutamente nel tempo di Pasqua e che si propone di diventare una consuetudine.

 

«C’è chi ci rimprovera dicendo che la Chiesa non si fa abbastanza ascoltare – ha dichiarato al quotidiano La Croix il presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Marsiglia Georges Pontier – . In molti campi la società sta discutendo e cercando una propria strada. In questo contesto una serata come questa può essere un’occasione di dialogo».

 

Oltre a Macron e a tanti altri rappresentanti del mondo della politica alla serata al Collège des Bernardins saranno invitati rettori di università, imprenditori, esponenti del mondo dei media. Accanto ai vip ci saranno, però, anche altre presenze: disabili, migranti, senza fissa dimora, persone provenienti da ambiti segnati da una marginalità, accompagnate dalle associazioni che quotidianamente si prendono cura di loro. «Sono persone con cui come Chiesa in Francia abbiamo dei legami, non dei semplici figuranti», ha sottolineato monsignor Pontier.

 

«L’obiettivo di questo appuntamento non è fare da gruppo di pressione – ha aggiunto padre Olivier Ribadeau Dumas, segretario e portavoce della Conferenza episcopale francese -. Siamo convinti che la parola della Chiesa possa avere un peso in una società dove le ingiustizie restano profonde. Sarà dunque l’occasione per dire ciò che pensiamo su temi come le fragilità, la laicità, l’ecologia integrale, l’accoglienza dei migranti e tante altre questioni che crediamo importanti per costruire una società fraterna».

Giorgio Bernardelli – VaticanInsider

15 Febbraio 2018 | 08:00
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