La chiesa di L'Asile ad Haiti, distrutta dal sisma del 14 agosto 2021.
Ticino e Grigionitaliano

Haiti, oltre 1300 vittime del sisma. Clerici (CMSI): «Ancora impossibile calcolare i danni»

A poco più di quarantotto ore dal devastante sisma che ha scosso Haiti, lo scorso 14 agosto, il bilancio della catastrofe è ancora molto provvisorio. Mauro Clerici, Presidente della Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana, è in contatto costante con i volontari della missione diocesana nel Paese caraibico. I coniugi Maria Laura e Sebastiano Pron e Francisco Fabres stanno bene, fortunatamente il villaggio di Paillant dove risiedono non ha avuto gravi danni.

Proprio Clerici descrive i contatti avuti in queste ore con i ticinesi e la popolazione haitiana. «I nostri collaboratori più stretti sono in buona salute. L’epicentro del sisma si è verificato nella zona di L’Asile, una cittadina in cui molti edifici sono crollati. A Paillant le case hanno retto, mentre altre località dei dintorni segnalano situazioni problematiche: la cattedrale di Anse-à-Veau è inagibile, anche il collegio con cui collaboriamo ha riportato danni. Le suore che lo gestiscono stanno bene, ma non abbiamo notizie dei professori o delle famiglie degli studenti».

In generale, è difficile in questo momento avere una visione d’insieme sui danni causati dal terremoto. «Parliamo di una regione, quella del Nippes, caratterizzata dal territorio montuoso. Le comunicazioni sono sempre complicate, figuriamoci ora nel pieno dell’emergenza. Ognuno raccoglie informazioni da chi conosce, ma ci vorrà tempo per avere un quadro completo della situazione».

Si sa però che gli ospedali sono pieni e mancano le medicine per assistere i feriti, che potrebbero essere tra 2000 e 3000. La gente inoltre ha paura, e per questo dorme in strada. Una situazione precaria che rende difficile anche programmare interventi di aiuto: «In settimana» ragiona Clerici «ci riuniremo come CMSI: insieme alla diocesi cercheremo di capire quali iniziative sarà necessario attivare. Bisogna riuscire ad avere almeno un’idea delle necessità più urgenti, altrimenti rischieremmo di non essere efficaci nel nostro intervento».

E mentre si contano i danni del terremoto, su Haiti si sta per abbattere anche la tempesta Grace attesa nella serata di lunedì 16 agosto. Inizialmente classificata come un ciclone, le previsioni sarebbero ora meno preoccupanti. I volontari ticinesi hanno intanto raccontato la loro esperienza del sisma con un post sul blog ‘Diario da Haiti’, curato da Sebastiano e Maria Laura Pron. «Goudougoudou» è l’espressione onomatopeica con cui gli haitiani evocano il terremoto, e la mente dei locali corre subito al terribile evento del 2010 quando le vittime furono oltre duecentomila. Allora fu colpita la capitale Port-Au-Prince, dove la densità abitativa è molto maggiore che nella regione del Nippes.

Non c’è pace comunque per il Paese caraibico: a un mese dall’assassino del Presidente Jovenel Moïse, anche la situazione politica è rimasta quanto mai instabile. Il terremoto è una prova ulteriore per una nazione sempre più allo stremo.

La chiesa di L'Asile ad Haiti, distrutta dal sisma del 14 agosto 2021.
16 Agosto 2021 | 16:54
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