Rasa (Centovalli). Nella foto veduta sulle case in sasso che costituiscono il suggestivo nucleo del piccolo paese di Rasa. @Ti-Press / Francesca Agosta
Ticino e Grigionitaliano

Voci da Centovalli, Onsernone e Terre di Pedemonte in attesa del vescovo Lazzeri

Terre di Pedemonte: a pochi chilometri l’uno dall’altro, tre campanili, tre parrocchie, tre comunità religiose per un unico comune politico; oggi a guidarle c’è il prete polacco don Ceslao Sutor. Tegna, Verscio e Cavigliano – questi i nomi delle tre parrocchie – assieme alle otto piccole parrocchie della Valle Onsernone e alle cinque delle Centovalli saranno la meta della quarta tappa della visita pastorale di mons. Lazzeri, Vescovo di Lugano, a partire da giovedì 20 febbraio.

Una realtà che, nell’insieme, don Ceslao conosce bene: nel 2009 lasciava infatti la Val Onsernone per trasferirsi proprio nelle Terre di Pedemonte. Ci accoglie, per condividere alcuni dei suoi ricordi, in un’assolata domenica, nell’ampia casa parrocchiale, che dà sulle campagne di Verscio. Quella che ci ridà è l’immagine di una comunità in cammino verso l’unità, soprattutto dopo la fusione del comune politico: «Non c’è campanilismo», ci tiene a precisare, «la gente, ormai, non sceglie più la messa domenicale da frequentare in base all’appartenenza parrocchiale, ma, semmai, in base all’orario che le è più comodo». «Questo è un riflesso della situazione territoriale; per me, pastoralmente, le cose funzionano come se fossimo una sola grande comunità». Eppure Tegna, Verscio e Cavigliano le loro tradizioni le hanno, a partire dalle varie feste patronali – San Michele Arcangelo a Cavigliano, San Fedele a Verscio, Santa Maria Assunta a Tegna – fino ai voleri testamentari di alcuni fedeli parrocchiani dei secoli scorsi, che hanno dato il via a tradizioni che continuano anche oggi. Alcune settimane fa, a Verscio, ad esempio la distribuzione del sale per la festa della Madonna di Montenero, molto sentita tra la gente, perché memoria di un fiorente passato di migrazione dal Ticino a Livorno. La gente accoglierà il vescovo con questo bagaglio di tradizioni religiosi e culturali: «Spesso troppa ufficialità, soprattutto in una visita pastorale, rischia di nascondere la realtà. Vivere quattro giorni con la nostra comunità, ascoltare la nostra gente significa invece, farsi un’immagine della comunità compatibile con la realtà nonché conoscere i sacerdoti sul territorio della diocesi, come si organizzano, come vivono nel quotidiano», sottolinea don Ceslao.

Anche la parrocchia di Tegna, nel tempo, ha conosciuto una storia analoga di migrazione, non solo a Livorno (e di cui rimane, come ricordo, l’altare della chiesa dedicato a San Rocco, costruito per volere di alcuni devoti livornesi), ma anche a Roma. Nel 17esimo secolo, emigranti tegnesi a Roma fecero infatti costruire l’attuale oratorio di S. Anna. In origine si crede che l’oratorio fosse dedicato alla Madonna delle Grazie, poi alla Madonna della Neve ed infine a Sant’Anna. Tutt’oggi è un luogo di fede, di devozione e di preghiera molto importante non solo per Tegna, ma per tutta la popolazione delle Terre di Pedemonte. «Sono tante le persone attaccate e devote a questo oratorio. La sua festa cade il 26 di luglio, una ricorrenza che è ancora molto sentita e ben frequentata» ci racconta Marco Fioroni, presidente del Consiglio parrocchiale di Tegna.

Tra le sfide future per le tre parrocchie delle Terre di Pedemonte Fioroni intravede quella della fusione, «dato che beneficiamo del medesimo parroco e facciamo parte tutte e tre di un solo comune». Adriano Mazzier, esprimendo il parere del consiglio parrocchiale di Cavigliano nota invece che «la visita sarà l’occasione di sentirci famiglia. Come altrove, constatiamo l’allontanamento della gente dalla Chiesa, fra i quali i giovani; il Vescovo potrà darci quella fiducia e quella positività di cui abbiamo bisogno per andare avanti. Come consiglio parrocchiale, saremo contenti di poter presentare al nostro vescovo l’imminente costruzione di una palazzina plurifamigliare». Positività e incoraggiamenti di cui ha bisogno anche la parrocchia di Verscio, che negli ultimi anni ha visto diminuire il numero di persone disposte a mettersi a disposizione nel consiglio parrocchiale: «La diminuzione effettiva dei membri va a sfavore del funzionamento dinamico delle parrocchie», fa notare il presidente del Consiglio parrocchiale Tiziano Petrini.

Una realtà ancora diversa accoglierà mons. Lazzeri nelle Centovalli e in Valle Onsernone. A curare le varie realtà parrocchiali oggi don Marco Nichetti, aiutato dal vicario don Davide Matassa: «Come sacerdoti, bisogna vincere la tentazione di pensare che, in un certo senso, predicare il Vangelo in zone popolate prevalentemente da anziani, valga meno, rispetto a una predicazione rivolta a una comunità giovane e vivace. Ma il senso della missione in Valle sta proprio qui: nel convincersi che il Vangelo, predicato anche ad una sola persona, abbia un valore altrettanto immenso». Inoltre, «l’anziano sa insegnarti tantissimo: nelle Messe domenicali, vedi la gente approfittare del momento per interessarsi a vicenda dei propri problemi. In questo senso, le basi per portare avanti un discorso comune – che è probabilmente il desiderio del Vescovo – ci sono».

Laura Quadri

Rasa (Centovalli). Nella foto veduta sulle case in sasso che costituiscono il suggestivo nucleo del piccolo paese di Rasa. @Ti-Press / Francesca Agosta
17 Febbraio 2020 | 14:58
Tempo di lettura: ca. 3 min.
Condividere questo articolo!