Al centro, con la bandiera: Rosita Il Circolo della Gioventù femminile di Minusio nel 1940. Portabandiera è Rosita Genardini.
Ticino e Grigionitaliano

Dionigia, Rosita e Ilda: tre donne ticinesi pioniere del cambiamento sociale

In questi mesi una mostra itinerante dedicata alle pioniere ticinesi in politica curata dall’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (AARDT) ricorda, a 50 anni dalla storica votazione cantonale che concesse il diritto di voto e di eleggibilità alle donne, i volti e le storie delle prime deputate elette nel Gran Consiglio, contestualizzando il lungo percorso verso il riconoscimento dei diritti politici femminili, dapprima a livello cantonale e comunale nel 1969 e in seguito a livello federale nel 1971.

Dionigia Duchini (Foto Archivio Diocesano)

Tra queste donne ci sono Dionigia Duchini (1909-2006), Rosita Genardini (1916-1995) e Ilda Rossi (1922-2018), tre personalità che avrebbero segnato non solo la vita politica cantonale ma anche l’associazionismo cattolico. Sia Dionigia che Rosita sarebbero infatti state presidenti dell’Unione femminile cattolica ticinese (UFCT) e, inoltre, sarebbero state elette nel 1971, assieme a Ilda e ad altre otto donne, in Gran Consiglio, dopo aver a lungo militato nei rispettivi partiti.

Nei giorni che precedono lo sciopero delle donne del prossimo 14 giugno, prendendo spunto dalla mostra, ritorniamo su queste personalità grazie alla testimonianza di Carmen Pronini di Camorino, memoria storica di quegli anni, anch’essa presidente dell’Unione femminile cattolica dal 1988 al 2010.

Dionigia sedette in Gran Consiglio fino al 1975. Nel 1972 venne eletta municipale a Giubiasco, una delle prime donne ad entrare in un Esecutivo comunale.

Rosita, invece, fu la prima donna a entrare nella Commissione della Gestione del Parlamento cantonale e nella Direttiva cantonale del PPD. Fu inoltre membro dell’esecutivo del PPD svizzero e dell’Associazione donne PPD, fondata nel 1985.

Ilda, attiva in ambito amministrativo privato, sedette in Gran Consiglio per tre legislature, dal 1971 al 1983, impegnandosi a favore di argomenti di carattere sociale o attinenti alla sua regione. Fu pure municipale di Bioggio nel 1972.

Un impegno, il loro, che nasceva dalla passione per la questione femminile e sociale, già portata avanti grazie all’UFCT: «L’UFCT – ci rivela Carmen – era da sempre impegnata su vari fronti, forniva aiuto alla gente da un punto di vista formativo, sociale, assistenziale. Essa arrivava con le sue iniziative lì dove lo Stato non arrivava. Era a fianco delle famiglie povere, poi dei soldati durante la guerra. Tra di loro anche Dionigia, Rosita e Ilda, che al momento dell’elezione in Gran Consiglio erano ormai note per la qualità del loro lavoro».

«Anche in politica i loro occhi erano aperti a cogliere suggerimenti e spunti, da applicare poi alla nostra realtà. Questo richiedeva conoscenza del territorio e delle problematiche ticinesi, che Dionigia aveva lavorando a contatto con i giovani nelle scuole, Rosita impegnata nella Pro Infirmis».

Gruppo ticinese al Congresso mondiale della Gioventù femminile cattolica. Tra loro Rosita ed Ilda

Una data resta nella memoria di tutte le donne in Ticino: il 19 ottobre 1969 quando il Cantone votò a favore dell’introduzione del suffragio femminile in materia cantonale. «Il voto ha permesso un passo in più verso la maturazione di una nuova consapevolezza. Una consapevolezza raggiunta non tanto con la contestazione, ma coltivando pazientemente – così Dionigia, Rosita e Ilda – un ideale: quello di vedere tutta la società crescere inSegue a pagina 2 sieme».

Laura Quadri

Al centro, con la bandiera: Rosita Il Circolo della Gioventù femminile di Minusio nel 1940. Portabandiera è Rosita Genardini.
8 Giugno 2019 | 06:00
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