Sandro Vitalini
Ticino e Grigionitaliano

Sandro Vitalini: l'uomo dell'accoglienza, nel cuore, nella mente, nella vita

Chi è stato Sandro Vitalini? Avrei voluto cercare di rispondere a questa domanda tra molti anni. Interrogativo difficile, perché quando scompaiono persone di statura culturale e morale come l’amico che ci ha appena lasciato fisicamente, sfuggono certamente aspetti importanti della sua biografia. Sandro è stato almeno quanto segue: un teologo cristiano molto competente a livello scientifico (un biblista «prestato» alla teologia sistematica), un prete cattolico coerente con la sua vocazione presbiterale, un uomo dallo stile di vita essenziale, privo di cedimenti all’esteriorità.

         Se, però, mi fermassi qui, trascurerei ancora molto di quello che don Sandro è stato. Sarebbe assurdo dimenticare che egli è stato un intellettuale coraggioso, impegnato a creare collegamenti sempre nuovi tra la ricerca teologica e filosofica e la quotidianità delle persone. E moltissimi, nel Canton Ticino e altrove, possono testimoniare quanto egli sia stato un confidente di difficoltà e problemi personali, sulla cui riservatezza si poteva contare in modo assoluto. Forse, però, vi è un aspetto della vita di Vitalini che riassume tutti quelli che ho delineato sin qui: un uomo che, nella sua esistenza, ha fatto dell’accoglienza verso chiunque avesse bisogno di lui la sua logica di vita.

         Non intendo certo mitizzare questo prete ticinese strabocchevole di umanità e, nello stesso tempo, timido e riservato, incapace di risparmiarsi quando qualcuno gli chiedeva aiuto. Aveva anch’egli dei difetti, ma quanto ho detto sinora mi pare una fotografia piuttosto fedele della realtà esistenziale di un uomo profondamente evangelico.

         Quando si telefonava a casa di don Vitalini, spessissimo si trovava la segreteria telefonica inserita: egli era fuori casa e, il più delle volte, ciò avveniva perché sta facendo del bene. A chi? A qualcuno, magari ascoltandone le difficoltà e le angosce, o a qualche parrocchia o gruppo ecclesiale, dispensando la sua grande cultura teologica ed umanistica, a servizio dell’autentica evangelizzazione. Quale? L’azione che diffonde la certezza che l’amore del Dio di Gesù Cristo sia effettivo e sia rivolto, in modo libero e responsabile, ad ogni essere umano.

         Vitalini aveva una curiosità intellettuale quasi proverbiale. Un’attività accademica sviluppata nel corso di qualche decennio, responsabilità in campo teologico a livello svizzero, migliaia e migliaia di incontri, conferenze, ritiri, corsi di esercizi spirituali, un numero significativo di pubblicazioni, vari interventi televisivi e radiofonici hanno consentito a tante persone di apprezzare le capacità comunicative e l’entusiasmo formativo di un uomo dalla cordialità trascinante e dall’ingenuità talora davvero disarmante.

         «Dio soffre con noi?» – «Voglio dirti qualcosa di Dio» – «La fede della vita, la vita della fede» – «Il peccato è originale?»: questi sono soltanto quattro titoli di suoi libri, che già indicano alcuni dei terreni culturali fondamentali del suo impegno educativo e formativo, speso incessantemente per rendere chiara a tutti, senza dottrinalismi e senza moralismi, la fisionomia del Dio di Gesù Cristo sempre presente accanto agli esseri umani con una misericordia intima, concreta, quotidiana.  

         Sandro Vitalini lascia un’eredità culturale e spirituale importante: faremo del nostro meglio perché essa sia valorizzata degnamente, per il bene esistenziale di tantissime persone che della sua sapienza culturale e della sua grande apertura di mente e di cuore continuano e continueranno ad avere un notevolissimo bisogno. Grazie di tutto, caro Sandro!

Ernesto Borghi

Sandro Vitalini
5 Maggio 2020 | 18:53
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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