L'Enciclica  Laudato Si' di papaFrancesco.
Papa e Vaticano

Laudato si': l’enciclica della rinascita

di Lorella Parente – Docente di teologia sistematica all’istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno*

Anno 2020: un’esperienza da non sprecare. Delle traversie degli ultimi tempi, infatti, occorre fare un serio principio di insegnamento per affrontare diversamente – non come prima! – il futuro, soprattutto per quanto concerne l’avvenire del nostro pianeta. Reduci da perdite affettive, economiche e ritmi di vita quotidiana forzatamente modificati, siamo rimasti altresì commossi dal silenzioso, ma imponente, risveglio della natura che in circa due mesi di rallentamento generale delle attività umane ha riconquistato parte del suo spazio e della sua salubrità[1].

Riprova, questa, che dalle nostre azioni – grandi o piccole, a livello mondiale o locale – dipende il benessere della creazione intera. Ciascun individuo è responsabile del mondo in cui vive, non esclusivamente il grande industriale e il politico. Potremmo dire che nei Paesi sviluppati non esiste l’innocenza, piuttosto vi sono diversi gradi di colpevolezza. È già acclarato che alcuni comportamenti, a prima vista meramente privati, hanno in realtà una rilevanza sociale e giuridica proprio a motivo della loro incidenza sull’ambiente comune, definito ormai come «habitat dell’uomo» da una consolidata giurisprudenza costituzionale. La definizione che dà il magistero della chiesa, attraverso soprattutto l’enciclica Laudato si’, di cui il 18 giugno ricorre il quinto anniversario della pubblicazione, utilizza un linguaggio più familiare: il creato è la «casa comune» donata da Dio a tutto il genere umano, partecipe dello stesso destino di redenzione e salvezza. La relazione uomo-natura, dunque, è primordiale, mistica, indissolubile e riguarda l’idea stessa di bene comune e di fraternità universale.

Papa Francesco annuncia l’anno speciale dedicato alla riflessione sull’enciclica Laudato si’

L’anno speciale dedicato alla Laudato si’ e alla cura della casa comune, da poco indetto da papa Francesco (24 maggio 2020-24 maggio 2021), vuole proprio sottolineare l’urgenza di rivedere i propri stili di vita, a ridosso della pandemia, facendo appello a tutte le persone di buona volontà – primo, essenziale fattore – per la costruzione di un mondo più equo, più giusto, più fraterno e più sostenibile.

Un sogno? Un programma? Tutti e due. Prima di poter realizzare un cambiamento bisogna sognarlo (ossia desiderarlo). Il pontefice da tempo sogna un’umanità avulsa da meri interessi economici, ribelle alla schiavitù dell’egoismo e rispettosa della vita di ogni creatura, soprattutto di quelle più fragili e indifese, in virtù di una vera conversione culturale ed ecologica. La conversione, come insegna la Scrittura, è questione di cuore: un moto interiore, un «rovesciamento» delle corde più interne che provoca una svolta radicale nella persona, generando una visione completamente nuova delle cose. Si tratta, in un certo senso, di una rinascita, che oggi chiama in causa il senso di appartenenza alla medesima famiglia e ad unica grande alleanza tra umanità e ambiente. La Laudato si’ può rappresentare come il grembo di tale possibilità di rinascita, nutrendo e portando avanti, attraverso le sue parole, il nuovo modello dell’essere umano, della società, della relazione con la natura all’insegna di princìpi cristiani eternamente validi.

*La professoressa Parente ha curato, insieme a Pasquale Giustiniani, il volume ‘Diritti umani e diritti dell’ambiente’ con i contributi di vari giuristi e teologi (Editore Mimesis, maggio 2020).


[1] Da tale riscontro positivo è da escludere la foresta pluviale amazzonica, che ha continuato a subire una spietata deforestazione nei primi quattro mesi del 2020, secondo i dati promulgati dal National Institute of Space Research.

L'Enciclica Laudato Si' di papaFrancesco. | © vaticanmedia
18 Giugno 2020 | 10:12
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