Valentina Anzini
Ticino e Grigionitaliano

La Chiesa in Europa e Svizzera in ascolto dello Spirito. Terza giornata

È in corso dal 6 all’11 febbraio 2023 la tappa continentale legata al Sinodo dei Vescovi 2021-2023. Cosa fa chi partecipa ad una tappa come questa? Ascolta e ascolta tanto. Immaginate di passare quattro giorni ad ascoltare gli altri e a riflettere. Sembra facile ma allo stesso tempo difficile, vero? Invece è fondamentale per capire e capire l’altro.  È di questo che si tratta: non prendere decisioni, ma ascoltare e discernere.

Come seguire l’Assemblea?

Qui il link per le dirette da Praga

Il gruppo svizzero al lavoro da Wislikofen mentre segue online il primo giorno dell’Assemblea sinodale continentale @catt.ch

Primo giorno: in ascolto dello Spirito

L’introduzione a questa tappa è stata chiara: non aver paura di parlare e avere il coraggio di ascoltare. Ma assieme all’ascolto, un’altra particolarità: la coscienza di trovarsi tutti sullo stesso cammino, senza ancora sapere quale sia la meta precisa, ma sul cammino di una Chiesa che agisce in un mondo in movimento. Non è certamente un cammino facile: ascoltare e accettare la diversità, comprendere quanto davvero viene detto è difficile vero? Solitamente la diversità genera delle sfide, ma proprio nella sfida e quindi di nuovo nel mettersi in ascolto si crea la sinodalità, il camminare assieme verso una meta comune. Si è parlato tanto e sono stati tematizzati diverse questioni, ma sicuramente siamo tutti d’accordo su un punto: qualcosa nella Chiesa deve muoversi, ora è il momento di ascoltare di cosa ha bisogno la Chiesa nella società di oggi.  Da qui, deriva la gioia di essere in cammino assieme: è bello capire che concretamente stiamo tutti percorrendo la stessa via nonostante tutti proveniamo da contesti e culture così diversi. Oltre alla testimonianza del Belgio che si è posto la questione sull’ascolto dei segni dei tempi, mi ha particolarmente colpita, a fine giornata, quando iniziavamo tutti ad essere affaticati, la testimonianza di card. Omella, Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, che si è domandato se, in questa tappa storica, non siano proprio tutti questi aspetti emersi nel corso della giornata (inclusione, segni dei tempi, conversione del cuore, ruolo della donna, dei poveri, dei sofferenti, degli emarginati, la comune dignità di tutti i battezzati, l’ascolto,…) ad essere tutti assieme in sinodalità, la Chiesa.

Il gruppo svizzero al lavoro da Wislikofen mentre segue online il primo giorno dell’Assemblea sinodale continentale @catt.ch

Secondo giorno: tensione e scioglimento del cuore

Quando si percepisce una tensione, la tendenza naturale di ognuno di noi è quella di scegliere un polo, di difendere una posizione, o quanto meno di riuscire a risolverla il più rapidamente possibile. Non qui, nella tappa contentinentale del Sinodo invece, dove il compito che ci è stato oggi è stato quello di individuare le principali tensioni senza cadere nella tentazione di cercare o provare di risolverle. Così, la domanda secondaria che è emersa, soprattutto nel mio gruppo di lavoro era se, da un lato queste tensioni siano davvero tensioni da risolvere e se, è necessario trattarle come alternative oppure se non è possibile trovare delle maniere che permettano una coesistenza.

Tra le tante esposizioni, al pomeriggio era anche il momento dello statement della Conferenza dei Vescovi svizzeri che ha posto l’accento sul riconoscimento della comune dignità di tutti i fedeli battezzati e l’inclusione di gruppi che rischiano spesso di essere emarginati: donne, giovani, persone queer, poveri, migranti, stranieri, malati, persone portatrici di handicap.

Voci che hanno trovato consenso anche in esposizioni di molte altre conferenze episcopali che hanno evidenziato anche altre tensioni, quali gli abusi e il clericalismo.

Durante la mattinata, poi, il mio gruppo di lavoro si è chinato con particolare attenzione sull’inclusione dei giovani. I giovani richiedono autenticità, richiedono rapporto, richiedono testimonianza di vita e onestà. È emersa la necessità di un accompagnamento definito di «stile nuovo» che, accanto ad una formazione umana, permette una pastorale del rapporto/della relazione, uno stare accanto ai giovani onorando la loro vita.

Se dovessi raccontarvi cosa ritengo particolarmente di questa giornata lo direi in tre punti: un’attenzione particolare ai giovani che sono l’adesso e il futuro della Chiesa, una tensione di fondo che si articola sul binomio «Verità e misericordia» e una priorità, presentata dalla Conferenza Episcopale Italiana con un’espressione di Cardinal Martini, «lo scioglimento del cuore».

Il gruppo svizzero al lavoro da Wislikofen mentre segue online il terzo giorno dell’Assemblea sinodale continentale. Al centro Valentina Anzini @catt.ch

Terzo giorno: allarga lo spazio della tua tenda

I ritmi qui a Wislikhofen sono rimasti serrati anche mercoledì e l’ascolto è continuato. Mercoledì mattina, durante un momento di incontro della delegazione svizzera online, la mia collega di delegazione, Suor Luiza Milani, ha condiviso un punto su questo processo che mi ha colpita e mi ha fatta riflettere. Abbiamo spesso sentito, nel corso degli ultimi giorni, l’immagine di cui parla Papa Francesco, di una Chiesa come ospedale da campo. Lei ha aggiunto dicendo che in questi giorni, la Chiesa è stata come un medico che accoglie il paziente, ascolta le ferite e deve trovare una cura o una medicina che possa guarirle. Le ferite emerse sono, infatti, state parecchie e toccano la Chiesa in un punto fondamentale: la sua credibilità. È emerso, però, anche durante le condivisioni di gruppo e le sintesi proposte, che la nostra Chiesa è comunque bella e che siamo tutti legati ad essa da un bene che ci porta a volere, di conseguenza, il suo bene.

Oggi si è parlato di priorità: quali sono le priorità assolute che devono essere affrontate nel corso dell’Assemblea sinodale che avrà luogo in autunno?

Innanzitutto la sinodalità: siamo tutti concordi nell’affermare che una Chiesa di oggi e del futuro è sinodale ma bisogna anche essere capaci a comprendere e a vivere la sinodalità. Per questo motivo è di fondamentale importanza la formazione in essa e riuscire a imparare cosa significa e come vivere la sinodalità. Certo, perché come vi ho spiegato il primo giorno, sinodalità vuol dire anche sapere ascoltare, ascoltare il punto di vista dell’altro senza ribattere immediatamente, senza confutare e senza dare un giudizio, ma ascoltare per poi riflettere e discernere. E questo, lo sappiamo tutti, è un esercizio non facile, e lo abbiamo vissuto sulla pelle anche noi qui a Wislikofen crescendo, di giorno in giorno, nella nostra abilità sinodale. Per poter camminare assieme, e quindi magari anche accompagnare però, bisogna prima conoscere bene, liberi da ogni giudizio chi sta camminando con noi e quindi, ascoltare.

Se ascoltiamo bene sentiamo che il cuore della Chiesa batte e continuerà a battere: batte nel suo essere Chiesa, batte nel suo avere al centro un cuore che batte ancora più forte, ossia Gesù. Il battito del cuore di Gesù e la sua parola sono rivolti a tutti gli uomini e per questo è fondamentale riuscire ad «allargare lo spazio della tenda».

Il gruppo svizzero al lavoro da Wislikofen mentre segue online il terzo giorno dell’Assemblea sinodale continentale @catt.ch

di Valentina Anzini, ticinese, coordinatrice della Pastorale giovanile, delegata all’assemblea continentale europea segue online i lavori con un gruppo di altri delegati svizzeri da Wislikofen

Valentina Anzini | © @zvg/kath.ch
9 Febbraio 2023 | 10:47
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