Mons. Eugenio Corecco (1931-1995)
Ticino e Grigionitaliano

Il convegno inaugurale della Cattedra Corecco alla Facoltà di Teologia di Lugano

9.45 SALUTO DEL VESCOVO DI LUGANO – Mons. Valerio Lazzeri

Mons. Valerio Lazzeri, Gran Cancelliere della FTL e vescovo di Lugano, ha ricordato ai presenti, che inaugurando questa «nuova offerta accademica che arricchisce in maniera significativa la proposta di ricerca, di insegnamento e di formazione della facoltà di teologia di Lugano è quasi impossibile che il nostro pensiero non arrivi a riferirsi in un modo o nell’altro alla personalità e all’opera di chi la concepita, l’ha voluta e con coraggio e determinazione è riuscito ad avviarla e a farla conoscere a ogni livello. La memoria del Vescovo Eugenio è un fondamento essenziale dell’identità propria di questa istituzione che nel corso degli anni ha saputo assicurarsi uno spazio importante non solo nell’ambito ecclesiale ma anche in quello civile, sociale e culturale».

10.00 PRESENTAZIONE DELLA CATTEDRA «CORECCO» – Prof. Dr. René Roux

Il rettore della Facoltà di teologia di Lugano, prof. Roux, ha ricordato ai presenti che «se la memoria del grande vescovo è ancora vivissima presso gli amici che l’hanno conosciuto è anche vero che il passare del tempo impone di assicurare in modo più organico e istituzionale la sua memoria. Ma non ci limiteremo a ricostruire di conservare la memoria ma il compito sarà quello di ravvivare attraverso iniziative di interesse attuale quella passione per l’umano e per la verità che Corecco sapeva accendere in coloro che lo hanno conosciuto». Così in data 22 gennaio 2019 è stata firmata una convenzione per l’istituzione della Cattedra Eugenio Corecco. Le modalità di azione sono: «La cattedra ha lo scopo di studiare, diffondere il pensiero e l’azione del Vescovo Eugenio Corecco tanto nella rilevanza teologico giuridica nell’ambito del diritto canonico ed ecclesiastico quanto nella funzionalità ecclesiale e civile in ambito pastorale. La cattedra promuove la ricerca, la didattica, la pubblicazione scientifica, organizza convegni, dibattiti, seminari, cicli di lezioni, attribuisce borse di studio e di ricerca».

Leggi l’intervista al prof. Roux pubblicata su Catholica

Il rettore ha infine ricordato la pubblicazione della biografia «EUGENIO CORECCO: LA GRAZIA DI UNA VITA» della prof. Antonietta Moretti. Ci sarà un evento di presentazione il 20 novembre prossimo.


10.30 LECTIO MAGISTRALIS: «LA VULNERABILITÀ: UNA RINNOVATA PROSPETTIVA DI DIGNITÀ UMANA» – S. Em. Pietro Card. Parolin

L’idea della vulnerabilità umana, come tema morale e antropologico, è diventata centrale negli ultimi decenni, in controtendenza al prometeismo, generato da un progresso tecnico, che si suppone capace di superare i limiti della natura. La condizione umana invece induce a parlare di vulnerabilità, e di vulnerabilità al plurale, ed a imporre un ripensamento morale, di fronte all’iperpotenza ed alla irresponsabilità della rimozione del limite umano.


11.45 RELAZIONE: «UN DIRITTO DELL’IN-ESISTENZA? VULNERABILITÀ E TUTELA DELLA PERSONA» – Prof. Dr. Salvatore Amato

Una profonda contraddizione che la nostra società incontra è quella del malessere del benessere. Lo sviluppo tecnologico aumenta enormemente le potenzialità, ma, oltre al senso del limite che permane, si pongono altri problemi. Siamo in grado di produrre cibo per 14 miliardi di persone, ma sono due miliardi le persone che soffrono la fame. Si verifica l’osservazione di Ivan Illich: il meglio si perverte e genera il peggio.
Vulnerabilità: l’enciclica «Fratelli tutti» la pone al centro, denunciando l’abbandono dei vulnerabili ai margini della società, alla periferia e non riconoscendoli invece come parte di sé. Si tratta di riconoscere la loro dignità, perché possano sentirsi protagonisti del destino della propria nazione: è questo il seme posto dal Cristianesimo.
Ci sono due dimensioni che riguardano la vulnerabilità. Quella relazionale, che attiene al concetto di prossimo, e quella istituzionale, che è all’origine dello stato sociale.



15.00 TAVOLA ROTONDA ESPERIENZIALE: «CATEGORIE VULNERABILI A RISCHIO»

Dr. Med. Franco Tanzi

Prof. Dr. Mauro Baranzini

Prof. Dr. Ernesto Caffo

16.30 CONCLUSIONI

S. Em.Angelo Card. Scola

Il card. Angelo Scola, presidente della Fondazione Corecco, nelle suo pensiero conclusivo al convegno ha ricordato che l’uomo deve prendersi cura di tutte le vulnerabilità umane ma rende attenti: «C’è oggi molte proclamazioni sui principi ma meno attenzione sulla pratica concreta. Per questo il nostro tempo ha bisogno di libertà realizzate non solo dalla proclamazione astratta dei diritti. Il problema del cambiamento è sempre legato al soggetto. Io credo che il grande salto che ora dobbiamo fare è quello di recuperare una capacità di relazione che è fondamentale perché il soggetto personale e comunitario possa porsi all’interno della società. Non si può dire IO senza prendere in considerazione la relazione con l’altro».

Oggi è necessario «guardare all’esperienza di Gesù, dei Santi, stimolando in profondità ogni uomo, qualunque sia la sua posizione religiosa, ad una ricerca di senso perché questo è il punto che rischia di essere sottovalutato all’interno della nostra società. I suicidi tra gli adolescenti stanno aumentando costantemente ma la responsabilità di questo, prima ancora che dei ragazzi, è probabilmente di noi adulti che non cerchiamo più il senso del vivere: perché io vivo? e per chi vivo? perché sono al mondo? perché amo? perché lavoro? perché riposo? Io credo che questo sia un punto decisivo», conclude il cardinale.

Mons. Willy Volonté

Mons. Willy Volonté, vicepresidente della Fondazione Corecco, nel ringraziamento finale, ha ricordato che «affrontato il tema della vulnerabilità la Cattedra Corecco ha espresso ancora più chiaramente la sua fisionomia ovvero quella caratteristica propria del vescovo Eugenio di riconoscere in qualsiasi circostanza o dimensione della vita la vocazione cioè la chiamata a collocare il fuggevole tempo storico nella stabile dimensione dell’Eterno. Il tema della vulnerabilità che ci ha occupato nella riflessione odierna in tutte le molteplici forme (corpo, spirito, psiche, socialità, politica,….) segna il destino umano e deve essere quindi accolta e riconosciuta come dimensione normale dell’esistere. Riconoscere umilmente che siamo vulnerabili sotto tutti gli aspetti ci fa operatori intraprendenti e creativi nel costruire il bene comune». 

Augurando che la cattedra Corecco sia luogo di studio e riflessione di ciò che accade dentro il corpo ecclesiale e sociale mons. Volonté ha sottolineato come è necessario tenere unito la dimensione trascendente e antropologica. Questo è stato il tratto della personalità umana e religiosa del professore, educatore e vescovo Eugenio Corecco.


TUTTE LE RELAZIONI IN VIDEO DEL CONVEGNO

Prima parte del convegno:

Seconda parte del convegno:

Terza parte del convegno:

Mons. Eugenio Corecco (1931-1995)
7 Novembre 2020 | 07:58
Tempo di lettura: ca. 4 min.
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