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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 agosto 2025)
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  • Il gruppo Reale

    La band Reale a Lugano il 2 ottobre: "Raccontiamo come l'incontro con Dio ha cambiato le nostre vite"

    Arrivano per la prima volta in Ticino, invitati dalla Pastorale Giovanile diocesana, per testimoniare con e attraverso la musica che esiste un Dio che ci ama, ci perdona, ci salva. È la band italiana Reale, che i giovani ticinesi potranno incontrare domenica prossima dalle 15 al Centro San Giuseppe di Lugano. Abbiamo contattato Alessandro Gallo, uno dei fondatori dei Reale, per scoprire la loro storia e i loro messaggi. «Il gruppo ha avuto due fasi di nascita», ci racconta Alessandro. «Una embrionale, dove tutto è nato ma noi non lo sapevamo ancora, è avvenuta nella comunità Cenacolo, nata negli anni ottanta come comunità di recupero per tossicodipendenti e poi in seguito diventata casa di accoglienza per chi vive nel disagio. È il luogo dove io e Francesca, che oggi è mia moglie, siamo entrati per problemi di tossicodipendenza alla fine degli anni novanta. Io facevo musica anche prima di entrare in comunità, solo che era musica arrabbiata, dove sfogavo la mia rabbia». Alla comunità Cenacolo hanno conosciuto la fondatrice madre Elvira che ha proposto loro un cammino di fede. «La nostra vita è cambiata radicalmente. Dentro la comunità abbiamo iniziato a scrivere e cantare delle canzoni per animare i momenti liturgici. Noi non sapevamo ancora che questo sarebbe stato il nostro dono per tutta la vita. Ci siamo convertiti e abbiamo convertito la nostra musica. Dopo questo incontro con Dio ho iniziato a scrivere canzoni che parlavano di fede. Con Francesca abbiamo dato vita al coro, ci siano avvicinati, ci siano innamorati e una volta usciti dalla comunità ci siamo sposati e abbiamo formato la nostra famiglia».

    Ed è qui che inizia la seconda fase della nascita del gruppo, di cui ci parlava Alessandro all’inizio. «Ad una certo punto abbiamo sentito forte che quello che era nato in comunità poteva salvare delle vite, così come aveva salvato la nostra e quindi intorno al 2008 abbiamo lasciato tutto e abbia fatto ‘un patto’ con Dio: noi ti offriamo il nostro dono, lo usiamo interamente per te, vogliamo scrivere canzoni che parlano di fede e andare nelle strade e nella piazze a cantare ai ragazzi che c’è un modo per cambiare vita. Abbiamo coinvolto anche altri amici musicisti e così sono nati i Reale».

    Testi e musica dei brani nascono all’interno del gruppo. Con il tempo e negli anni si è creata una rete con studi di registrazione, tecnici, masterizzatori, che ha consentito ai Reale di diffondere il loro messaggio in modo capillare. «Siamo una band a tutti gli effetti, che parla di fede, facciamo musica di ispirazione cristiana. Buona parte dei brani li ho scritti io»,  ci dice Alessandro. «Nascono da quello che intuisco sia un’esigenza: trovare delle risposte a gioie, difficoltà, emozioni forti che vivo. Il mio modo istintivo di reagire alle esperienze della vita è scrivere delle canzoni. La grande spinta, per chi fa musica, è di comunicare quello che per quella persona è importante: il nostro tormento, la nostra salvezza è il rapporto con Dio e dunque è di questo che parliamo. Credevo che questa esigenza fosse solo nostra, ma quando le canzoni sono iniziate a circolare ho capito che ci sono tante persone che vivono le stesse fatiche nella preghiera o cercano la gioia nella preghiera, che vivono la fede come lo viviamo noi. Nelle nostre canzoni non si trovano risposte, ma sono preghiere di gente normale».

    Il messaggio che la band  vuole trasmettere, in particolare ai giovani, è di continuare a sperare, a cercare la verità e la felicità attraverso la fede. «Facciamo quello facciamo perché noi eravamo tossicodipendenti, atei, anticristo, e la nostra vita è cambiata quando abbiamo lasciato spazio alla possibilità che possa esistere una felicità diversa, un Dio che ci ama e che ci perdona. Questa è la chiave di tutto quello che facciamo. Non avrebbe senso il progetto dei Reale se non dicessimo ai giovani: ‘Provaci ancora, cerca la felicità, prova anche questa strada che ti indichiamo’. Non possiamo obbligare a credere in Dio, la nostra non è una crociata per convertire, ma il racconto di un incontro che abbiamo fatto noi. Eravamo tossicodipendenti, soli, quasi morti, e attraverso questo incontro oggi siamo marito e moglie e abbiamo una famiglia con due figli, e ci siamo visti costruire attorno questa missione che continua ancora oggi per dirti che la vita vale la pena di essere vissuta e secondo noi vale la pena di essere vissuta con Dio che è più gioia di quello che si pensa».

    Fra le molte parole che il gruppo ha cantato in questi anni, Alessandro ci ricorda la canzone Ogni mia scelta, il cui ritornello recita «A te eterno padre ogni mia scelta, decisione, ogni mia idea. Fa verità dentro il mio cuore, manda la pace vera e la serenità. «È una canzone che ciclicamente ci troviamo a vivere sulla nostra pelle. Ogni giorno, in ogni situazione della vita, possiamo scegliere se vivere con gli occhi della fede o con gli occhi del mondo».

    www.realemusica.it

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