Il cardinale Kurt Koch è presidente del Dicastero vaticano per l'Unità dei cristiani.
Internazionale

Kurt Koch: le scuse del cardinale per l'equivoco causato dalle sue parole

Il cardinale Kurt Koch è stato fortemente criticato dai vescovi tedeschi per aver suggerito, in un’intervista, che il cammino sinodale tedesco avesse delle analogie con l’era nazista. Si è scusato per questa comunicazione in una lunga dichiarazione resa nota il 29 settembre 2022.

Nella conferenza stampa successiva all’assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca, il suo presidente, il vescovo Georg Bätzing, ha criticato il cardinale Koch per aver fortemente criticato il Cammino sinodale tedesco in un’intervista al settimanale cattolico conservatore Tagespost, facendo un paragone con i nazisti. Gli ha chiesto di ritirare questo «inaccettabile scivolone» e di «scusarsi immediatamente», minacciando di rivolgersi al Papa.

Un confronto con il movimento nazista «Deutsche Christen»?

«Non ho assolutamente paragonato il cammino sinodale a un’ideologia nazista, e non lo farei mai», ha spiegato il cardinale svizzero. Nell’intervista incriminata, l’attenzione si è infatti concentrata sulla questione teologica delle nuove fonti della rivelazione: «Lo spirito del tempo e quello che chiamerei il sentimento giocano ovviamente un ruolo in questo. L’insegnamento della Chiesa può essere cambiato in questo modo?», s’interroga il cardinale.

Koch ha poi fatto riferimento alla «Dichiarazione teologica di Barmen», firmata nel 1934 dai protestanti tedeschi che si opponevano al movimento nazista dei «Deutsche Christen» (cristiani tedeschi). «Dicendo questo, non ho in alcun modo paragonato il percorso sinodale tedesco alla mentalità del movimento ‘Deutsche Christen’, né intendevo farlo», insiste il card. Koch. Tuttavia, il «malinteso si è verificato con mio grande rammarico».

Le fonti della rivelazione

E il cardinale torna alla sua domanda di fondo: «La fede cristiana deve essere sempre interpretata in modo fedele alle origini e allo stesso tempo adeguata ai nostri tempi. La Chiesa è quindi certamente obbligata a conoscere i segni dei tempi e a prenderli sul serio. Ma non sono nuove fonti di rivelazione».

«Nel processo tripartito della conoscenza credente – vedere, giudicare e agire – i segni dei tempi fanno parte della visione e non fanno assolutamente parte del giudizio, accanto alle fonti della rivelazione. Mi sfugge questa necessaria distinzione nel testo guida del cammino sinodale tedesco».

L’ex vescovo di Basilea sottolinea di aver sollevato la questione non «per ‘paura che possa accadere qualcosa’, né con l’intenzione di ‘delegittimare’, come ha suggerito il vescovo Bätzing, ma per una comune preoccupazione teologica per il futuro della Chiesa in Germania».

Molti si pongono domande

«Se il vescovo Bätzing ha detto in conferenza stampa che i segni dei tempi sono ‘fonti di conoscenza per lo sviluppo della dottrina’, posso essere pienamente d’accordo con lui. Ma le fonti di conoscenza sono diverse dalle ‘fonti di rivelazione’».

Il cardinale svizzero continua sottolineando che non è di gran lunga l’unico a porsi questo tipo di domande: biblisti, teologi dogmatici, filosofi, tra gli altri, condividono questi interrogativi. «La mia osservazione critica non può quindi essere semplicemente l’espressione di una teologia completamente errata».

Domande che rimangono tabù in Germania

«La mia intenzione non era assolutamente quella di fare del male a qualcuno. Ho semplicemente pensato che anche oggi possiamo imparare dalla storia, anche da una storia molto difficile. Come dimostra la reazione del vescovo Bätzing e di altri, devo constatare a posteriori che questo mio tentativo è fallito. E devo constatare che il ricordo dell’apparizione dei fenomeni dell’epoca nazionalsocialista è chiaramente un tabù in Germania. Vorrei scusarmi con coloro che si sentono feriti dalle mie parole e assicurare loro che questa non era e non è la mia intenzione», conclude. (cath.ch/com/mp/ traduzione catt.ch)

Il cardinale Kurt Koch è presidente del Dicastero vaticano per l'Unità dei cristiani. | © Jacques Berset
3 Ottobre 2022 | 17:39
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