Piazza San Pietro
Papa e Vaticano

Italia: l'Osservatore romano replica alle accuse di Pietro Orlandi a Wojtyla

«Accuse assurde e infamanti» ed «indegne di un Paese civile». Così L’Osservatore Romano, in un articolo di prima pagina a firma del direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Andrea Tornielli, definisce le accuse a San Giovanni Paolo II piovute martedì 11 aprile 2023 in TV su La7 mediante Pietro Orlandi per il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, sorella di Pietro. Le accuse al Papa finite in TV attraverso Pietro Orlandi arrivano per via anonima da parte di un personaggio del sottobosco criminale romano, in facente funzione di ennesimo pretendente oracolo della verità di questa tragica vicenda. Già, infatti, il caso della ragazza cittadina vaticana sparita nel nulla nel 1983 è triste per conto suo, se ora senza una prova, si comincia a percorrere la strada delle accuse rilanciate nei Media, senza prove, avvalendosi di voci anonime di personaggi senza scrupoli e dalla fedina penale sporca come questo tizio descritto come appartenente al sottobosco criminale romano – c’è da chiedersi -oltre a quanto scrive Tornielli qui sotto – che razza di giornalismo si stia proponendo sulla scena pubblica della vicina Penisola.

L’articolo di Andrea Tornielli

«Pensate – scrive Tornielli – che cosa sarebbe accaduto se qualcuno fosse andato in televisione ad affermare, sulla base di un «sentito dire» proveniente da una fonte anonima e senza lo straccio di un riscontro o testimonianza anche soltanto di terza mano, che vostro padre o vostro nonno di notte usciva di casa e insieme a qualche ›compagno di merende’ andava in giro a molestare ragazze minorenni. E immaginate che cosa sarebbe successo se il vostro parente, ormai defunto, fosse universalmente conosciuto e da tutti stimato, a motivo di qualche importante ruolo ricoperto. Non avremmo forse letto commenti ed editoriali indignati per il modo inqualificabile con cui è stata lesa la buona fama di questo grande uomo, amato da tanti? E’ accaduto davvero, purtroppo, con San Giovanni Paolo II», scrive Tornielli riferendosi a quanto detto da Pietro Orlandi nel corso della trasmissione «Di martedì» condotta su La7 da Giovanni Floris.

«Prove? Nessuna. Indizi? Men che meno. Testimonianze almeno di seconda o terza mano? Neanche l’ombra», fa notare Tornielli. «Una follia. E non lo diciamo perché Karol Wojtyla è santo o perché è stato papa. – scrive ancora Tornielli su L’Osservatore Romano – Anche se questo massacro mediatico intristisce e sgomenta ferendo il cuore di milioni di credenti e non credenti, la diffamazione va denunciata perché è indegno di un Paese civile trattare in questo modo qualunque persona, viva o morta, che sia chierico o laico, papa, metalmeccanico o giovane disoccupato. È giusto che tutti rispondano degli eventuali reati, se ne hanno commessi, senza impunità alcuna o privilegi. È sacrosanto che si indaghi a 360 gradi per cercare la verità sulla scomparsa di Emanuela. Ma – conclude Tornielli – nessuno merita di essere diffamato in questo modo, senza neanche uno straccio di indizio, sulla base dei ›si dice’ di qualche sconosciuto personaggio del sottobosco criminale o di qualche squallido anonimo commento propalato in diretta Tv».

fonte: agenzie/red

Piazza San Pietro
14 Aprile 2023 | 17:14
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