Monastero di Tatev in Nagorno-Karabakh
Ticino e Grigionitaliano

Armeni in fuga dal Nagorno Karabakh. Voci dal Ticino

Dopo la recente guerra lampo con cui l’Azerbaijan ha sconfitto i separatisti armeni del Nagorno Karabakh, la situazione umanitaria è precipitata. Sono migliaia gli armeni che fuggono dalle loro case per mettersi in salvo e aumenta di ora in ora il loro esodo in massa.

La trasmissione radiofonica Chiese in diretta, andata in onda domenica scorsa 1. ottobre su RSI Rete Uno, ha dedicato un servizio a questa tragica situazione che si annuncia come una vera e propria pulizia etnica che rischia di sfociare in un nuovo genocidio ai danni della popolazione armena, come ha confermato la responsabile ticinese di Christian Solidarity International (CSI): «Sappiamo che ogni volta che le forze azere hanno conquistato territori armeni, hanno sistematicamente rapito, torturato e giustiziato soldati e civili. Non sorprende quindi che ora quasi tutta la popolazione armena del Nagorno Karabakh stia accettando l’evacuazione dalle forze di pace. La gente parte non perché vuole lasciare la propria patria, ma per salvarsi la vita. Ci aspettiamo che quasi tutta la popolazione armena se ne vada nelle prossime settimane, completando così la pulizia etnica di questa antica parte della patria cristiana armena».

Quello che accade nel Nagorno Karabakh, alla minoranza cristiana armena, tocca da vicino i connazionali presenti sul nostro territorio. Ludovic Narayan, portavoce della comunità armena in Ticino, si dice preoccupato per la sorte della popolazione. »La situazione è drammatica – afferma Narayan – perché il corridoio di Laeken, l’unica strada che collega il Nagorno Karabakh alla Repubblica di Armenia e al resto del mondo, è stato bloccato da parte degli azeri. Vuol dire che non transita più cibo, acqua, medicinali,… niente. Gli ospedali sono sguarniti ormai di tutto. È una situazione tragica».

Questo conflitto porta con sé anche un grave pericolo di carattere culturale. Per Ludwig Narayan la storica presenza armena nel Caucaso si caratterizza anche per un patrimonio culturale e artistico composto da chiese e monasteri di grande valore. «Appena hanno riconquistato i territori, gli azeri, hanno distrutto chiese e campanili. Lentamente si vuole cancellare un’intera cultura», conclude Narayan.

Monastero di Tatev in Nagorno-Karabakh | © Diego Delso, CC BY-SA 4.0
4 Ottobre 2023 | 06:46
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