Kiev
Papa e Vaticano

Il sindaco di Kiev invita il Papa: «La sua presenza può fermare le bombe»

«Crediamo che la presenza di persona dei leader religiosi mondiali a Kiev sia la chiave per salvare vite e aprire la strada alla pace nella nostra città, nel paese e oltre. Offriamo il nostro aiuto su tutto ciò che potrebbe essere necessario a Sua Santità. Se un viaggio a Kiev non è possibile, chiediamo gentilmente una videoconferenza congiunta, da registrare o trasmettere in diretta. Saranno compiuti sforzi per includere il presidente Zelenskyi in questa chiamata. Ci rivolgiamo a te, come leader spirituale, invitandoti a mostrare la tua compassione, a stare con il popolo ucraino diffondendo insieme l’appello alla pace».

Questo l’appello che il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha rivolto a papa Francesco insieme a tutto il governo locale della capitale ucraina, attualmente sotto assedio.

La risposta vaticana non si è fatta attendere. Matteo Bruni, responsabile della Sala Stampa della Santa Sede, ha diffuso un breve comunicato: «Il Santo Padre ha ricevuto la lettera del sindaco della Capitale ucraina ed è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla. Prega il Signore che siano protetti dalla violenza. E per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto domenica scorsa con la Preghiera dell’Angelus: ›Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri’»

La lettera del sindaco di Kiev è datata 8 marzo ed è stata inoltrata attraverso il nunzio apostolico monsignor Visvaldas Kulbokas.

Il nunzio ha ricordato che sono 16 giorni che Kiev è sotto le bombe. «Come può l’umanità – si è chiesto – accettare una guerra in cui un bambino, di 1 o 5 mesi, anche se non è colpito direttamente da una bomba, è obbligato a stare al freddo, senza la luce? Come si può trovare una ragione per una guerra di questo tipo? Come può una guerra così continuare? Per non parlare di quelli che sono già caduti, che sono stati uccisi. Ci sono sacerdoti che stanno dentro i bunker e non possono uscire. So che a Irpin c’è un sacerdote bloccato. Immaginiamo cosa può succedere quando finiranno le scorte di acqua e di cibo. Ma c’è anche un’emergenza freddo: questa notte le temperature sono scese a meno 10 e tutti, grandi e piccoli, stanno soffrendo. Noi, qui in nunziatura, fino adesso, abbiamo ancora luce e riscaldamento. Siamo in una situazione abbastanza buona, ma non sappiamo cosa succederà. Così come non sappiamo cosa succederà a tutta la città di Kiev».

La consacrazione dell’Ucraina al cuore immacolato di Maria

Venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre.

Kiev | © unsplash.com
15 Marzo 2022 | 17:40
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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