Svizzera

Il miracolo della piccola Virginie che ha portato alla canonizzazione della friborghese Marguerite Bays

Capelli biondi e occhi chiari, Virginie Baudois ha oggi 23 anni. Oggi, 13 ottobre anche lei è in piazza San Pietro a Roma. E il suo cuore sarà particolarmente felice quando papa Francesco svelerà il volto della nuova santa svizzera, la friborghese Marguerite Bays, vissuta tra il 1815 e il 1879. Virginie non ricorda più tanto quel giorno di marzo del 1998, quando era seduta sul trattore di suo nonno. Aveva solo 22 mesi! Ad un tratto si sentì un urlo: la piccola era caduta finendo sotto la ruota posteriore del potente mezzo. Quando il nonno la prese in braccio, sembrava morta. Ma respirava e il nonno lanciò un forte «Merci Marguerite!». All’ospedale, i medici videro le tracce della ruota ma nessuna ferita: questo miracolo non banale è stato riconosciuto dalla Santa Sede per portare una piccola sarta svizzera sugli altari. La gente di Siviriez, a circa 30 chilometri da Friborgo, non aveva aspettato così tanto per contare sulla protezione di Marguerite. Sulla sua tomba, una scritta sbiadita dal tempo dice: «Veneranda sorella, tenera madrina, non dimenticate quelli che avete lasciato sulla terra». Ma fuori dalla sua regione, è lei che sembrava dimenticata anche se, di recente, la sua vita aveva colpito diversi ticinesi. Marguerite nasce in una famiglia povera in un cantone povero: padre calzolaio, tanti fratelli e sorelle che si stringono in una fattoria che esiste tutt’ora. Da piccola, fa mostra di una grande devozione alla Vergine e di una grande assiduità nella preghiera. Tant’è che molti la vedono già in convento. Ma lei dice di no, resterà in famiglia dove i problemi sono numerosi. Il fratello maggiore ha messo incinta una serva. Vogliono mettere il figlio, «frutto del peccato», in un orfanatrofio. Marguerite chiede ed ottiene che il piccolo resti in famiglia, «se ne occuperà lei». Un altro fratello è alcolizzato e violento. Sarà lei a curarlo. Deve sopportare anche l’aggressività di una cognata gelosa. Ma nelle fattorie dove si reca per i suoi lavori di cucito, diventa la confidente di molti. Prende spesso i ragazzi della parrocchia e li porta in una cappella vicina dove li educa alla preghiera e al gioco. A 39 anni, è colpita da un cancro incurabile ma guarisce misteriosamente l’8 dicembre1854, giorno della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Poco dopo riceve le stimmate, segni misteriosi della passione di Cristo ai piedi, alle mani e al costato. Ogni venerdì partecipa alle sofferenze del Crocefisso in un modo singolare, come trasportata in un’altra dimensione. Quando ritorna in sé, è gioiosa e vivace. Questi fatti, anche se li nasconde il più possibile, colpiscono tutti. Il vescovo ordina un’inchiesta, che esclude ogni truffa. Al suo funerale, enorme è la folla, ma ci vorranno decenni perché la sua causa di beatificazione sia lanciata. Non è suora, non ha fondato nessun ordine. Era una donna semplice, ma ha reso Cristo visibile attorno a sé.

«Proprio per questo ci parla molto. La santità di una Madre Teresa era eclatante, quasi evidente, ma è facile avvertirla distante, pensando «questo non fa per me», dice don Luigi Pessina, parroco a Lugano, che si è interessato di recente alla vita di Marguerite Bays. «Con la sua presenza e la sua preghiera, Marguerite ha portato pace e amore in una famiglia divisa e violenta. Ha cambiato i cuori. Questo è il miracolo più grande ».

Patrice Favre

A Riva S. Vitale su iniziativa di «Famiglie per l’Accoglienza» del Ticino domenica 20 ottobre si terrà un pellegrinaggio per la Santa, con la testimonianza di Patrice Favre. Per iscrizioni: asfamacc@bluemail.ch.

Qui il video integrale della Messa di canonizzazione su catt.ch la diretta della canonizzazione.

Riascolta anche la puntata di «Chiese in diretta» sulla futura Santa.

13 Ottobre 2019 | 14:01
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