La cappella della Madonna di Lourdes a Melide è stata una delle prime ad essere presa di mira
Diocesi

Gli atti di vandalismo a cappelle in Ticino: un fenomeno che interroga

Dato il ripetersi di atti di vandalismo contro cappelle private e luoghi di devozione in Ticino che in questi mesi sono avvenute in diversi comuni del Ticino tra i quali Gandria, Melide, Fescoggia, Lugano, Maroggia, Pedrinate, Morbio Superiore, Castel San Pietro e Besazio e appreso che la Polizia ha istituito un’unica inchiesta giudiziaria, abbiamo voluto fare il punto della situazione con lo psicoterapeuta Dante Balbo e il contributo dell’addetto stampa della Diocesi di Lugano, Luca Montagner.

Abbiamo raggiunto lo psicoterapeuta ticinese Dante Balbo, per capire con lui che tipo di fenomeno potrebbe celarsi dietro a questi atti che si ripetono e che sono stati condannati recentemente anche dalla Curia vescovile della Diocesi di Lugano (con il comunicato che la stessa autorità diocesana ha emesso nei giorni scorsi)

Il giudizio dello psicoterapeuta: tre tipologie possibili

Lo psicoterapeuta Dante Balbo classifica questi fatti secondo tre tipologie (sono ipotesi): «Potrebbe trattarsi di una bravata di ragazzi nella forma di una sorta di rito di iniziazione, come tempo fa era l’entrare nei cimiteri durante la notte. Oppure -continua Balbo- potrebbe trattarsi di un delirio personale legato soprattutto al culto mariano«. L’ultima ipotesi -la meno plausibile per Balbo data la tipologia, è la possibilità che dietro ai vandalismi ci sia l’operato di qualche setta legata ad oscuri culti. «Personalmente dalla tipologia in atto, propenderei per il gesto di una sola persona», ipotizza lo psicoterapeuta.

Lo psicoterapeuta consiglia ai fedeli locali  di «rimettere a posto le statue distrutte, magari sostituendole con simulacri di poco valore. È importante davanti a vandalismi di questo tipo che il messaggio sia chiaro: non si rinuncia a manifestare la propria devozione».

La valutazione della Curia

Abbiamo sentito anche la Curia vescovile per una valutazione. «La polizia sta facendo le sue indagini, che sono riservate. Da parte della Curia si sta monitorando la situazione», ci spiega Luca Montagner, addetto stampa della Diocesi di Lugano. «Le reazioni che riceviamo in Curia sono quelle che si leggono nei giornali o nei social: c’è il dispiacere della gente. In questi casi, infatti, viene colpita la pietà popolare e la tradizione culturale di chi ha eretto queste cappelle. Si tratta nella maggioranza dei casi di luoghi di devozione privati», continua Montagner. Gli episodi, a quanto pare almeno quelli che sono accaduti nel Mendrisiotto, avvengono di prevalenza nel fine settimana, come hanno confermato alla nostra redazione delle testimonianze locali. «Di fatto -conclude Montagner -siamo davanti a forme di affronto che non colpiscono tanto l’istituzione cattolica in quanto tale, quanto piuttosto la pietà popolare e la devozione dei singoli fedeli».

Sia dalla Curia vescovile, sia dallo psicoterapeuta Balbo arriva il suggerimento di «non enfatizzare il fenomeno».

La trasmissione radiofonica « Chiese in diretta» di domenica 17 novembre, su RSI Rete Uno alle 8.30 offrirà un approfondimento sui vandalismi in atto in Ticino.

red

La cappella della Madonna di Lourdes a Melide è stata una delle prime ad essere presa di mira
18 Novembre 2018 | 08:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
ticino (901)
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