Don Sandro Vitalini foto @osservatore.ch
Ticino e Grigionitaliano

Don Sandro Vitalini: la diocesi di Lugano lo ricorda con eventi e pubblicazioni

È un dovere di gratitudine «fare memoria perché resti nella memoria», scrive Giuseppe Zois, nel libro «Sandro Vitalini – Il Vangelo della gioia», che ha curato per la Ritter Edizioni di Lugano e dedicato all’uomo, prete e teologo melidese, scomparso lo scorso 5 maggio alla Clinica Moncucco, di Lugano. Il libro nasce nella gratitudine e per la gratitudine per quanto don Sandro ha lasciato in eredità a tutti quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo sul proprio cammino. L’editore, Aristide Cavaliere, amico di lunga data di don Sandro, ha voluto promuovere questa iniziativa e finalizzarla a un’opera di cui il prete e teologo fu un fervente e appassionato ideatore e sostenitore: la Fraternità San Filippo Neri, con la Casa di Sonvico che accoglie i preti anziani. «A questa intuizione di bene e di provvidenza – si legge nel libro – è interamente donato il libro, con tutto quello che potrà fruttare». Tante sono le voci a cui è affidato il compito di rievocare don Sandro. Dal vescovo di Lugano Valerio Lazzeri, che ricorda come «spendersi senza riserve, con tutti i propri talenti d’intelligenza, di parole e di umanità, per far risplendere agli occhi di tutti, dai più preparati culturalmente ai più semplici, l’inesauribile ricchezza della rivelazione di Dio in Gesù Cristo, morto e risorto» sia stato l’asse portante della sua vita e della sua missione. Una vita ed una missione, come ha ricordato il vescovo emerito mons. Grampa, guidate da «una logica totalmente differente, non solo dalla logica del mondo, ma anche da quella di tanti uomini di Chiesa. Tutti i cristiani hanno qualcosa da farsi perdonare, ma l’amore e la misericordia devono avere il primato nel rapporto vicendevole, nella disponibilità all’aiuto, nella generosità del sostegno, nella concretezza del vissuto, nella preferenza verso i bisognosi, ai quali lasciò i suoi risparmi». Seguono poi tante altre testimonianze, tredici per l’esattezza: Gianni Ballabio, don Ministrini, don Feliciani, Lara Allegri, Ivo Pellegrini, Marialuisa Pedrazzini e tante altre. Voci singole che narrano episodi, amicizie lunghe una vita ed incontri consumati in uno sguardo e «restati dentro» per sempre. Come quell’ultimo sguardo dall’ambulanza, colto da Nicoletta Beretta Piccoli. Mentre la voce di don Sandro rimane viva grazie a dodici risposte ad altrettante domande, postegli nel tempo da Giuseppe Zois e che formano il primo segmento del libro. Anche un altro libro a ricordo di don Sandro è uscito in questi giorni. Si tratta di una riedizione leggermente adattata di un testo del 2009 dello stesso don Sandro, su un tema che sempre lo interrogò: quello della sofferenza dell’uomo ma anche quella di Dio. «Dio soffre con noi?» ne è il titolo e La Meridiana è l’editore, di questa come della prima edizione. Scrive Ernesto Borghi, che ha curato il volume: «Questo libro avrebbe dovuto essere edito tra febbraio e marzo 2020. Due delle conseguenze della grave pandemia Covid-19 verificatasi, sono state il ritardo nella pubblicazione in questione e la morte dell’autore del volume. Come atto di ammirata ed affettuosa gratitudine nei suoi confronti e in considerazione della rilevanza e dell’attualità del tema affrontato, si è deciso di pubblicare comunque il testo nella versione da lui stabilita prima di morire».

Corinne Zaugg

Gli eventi in programma

Don Sandro Vitalini foto @osservatore.ch
15 Settembre 2020 | 06:30
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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