Ticino e Grigionitaliano

Dialogue en route: la passione di far parlare fra loro le religioni

«Dialogue en Route» il progetto per i giovani ideato alcuni anni fa dalla Comunità di lavoro interreligiosa in Svizzera (Iras-Cotis) da qualche mese ha una nuova coordinatrice per la Svizzera italiana. Anzi due. Saranno, infatti Ambra Ostinelli, studentessa in Management pubblico all’università di Ginevra e Tatiana Roveri, studentessa di master in Studi interreligiosi all’università di Berna, a prendere il testimone dalle mani di Stella N’Djoku, che tuttavia continuerà ad essere attiva nel progetto. Le abbiamo incontrate per conoscerle e per capire come «Dialogue en route» (DeR) ha attraversato questo duro anno di pandemia e che cosa questo progetto dai contenuti interreligiosi e dedicato ai giovani, ci riserverà per il futuro. Entrambe fanno parte del team di DeR dal 2017 e vi si sono avvicinate come guide, attratte dalla possibilità di contribuire ad un progetto che si pone come obiettivo di valorizzare la pluralità religiosa e culturale della nostra società, decostruendo allo stesso tempo barriere e pregiudizi. Ma cosa significa fare la «guida» all’interno del progetto di DeR? Ce lo spiega Tatiana: «In Ticino a tutt’oggi vi sono 11 stazioni o percorsi dove concretamente, sul territorio, si possono vivere esperienze di interreligiosità e interculturalità. Tra di essi, per esempio, il Museo Vela di Ligornetto, con il progetto di mediazione culturale o il Museo di Leventina, con la sua proposta di diversità culturale e religiosa sulla ritualità, o ancora, nell’ambito dei percorsi, l’alberoteca della Capriasca per il discorso sull’identità e la diversità o infine, i riti di passaggio dall’infanzia all’età adulta dal punto di vista della società civile e di più tradizioni religiose, visitando vari edifici religiosi e il Municipio di Lugano.

Destinato ad un pubblico giovane, giovani sono anche le guide che accompagnano i gruppi durante queste visite. È Ambra, che nello specifico si occupa della loro formazione. «Abbiamo deciso di promuovere una campagna per nuove guide. Oggi ve ne sono sei. Due che hanno già portato a termine la formazione in comunicazione interculturale e interreligiosa con un certificato del DFA e altre cinque che sono ancora in formazione. A noi piacerebbe averne almeno una decina. Dalla nostra offriamo un percorso formativo interessante nell’ambito della conoscenza delle diverse religioni oltre ad un certificato che attesta la partecipazione al corso», spiega Ambra. Ora, con la pandemia, anche il loro progetto ha conosciuto una battuta d’arresto. Almeno per quanto concerne le visite sul territorio.
D’altra parte, la pandemia ha anche permesso di potenziare quanto già veniva fatto online. Come la proposta di organizzare delle tavole rotonde coinvolgendo i vari partner che già fanno parte del progetto. A novembre, per esempio, se ne è tenuta una sul tema «Spiritualità ed ambiente». «Si tratta di dibattiti pensati per il pubblico – spiega Tatiana – in cui i nostri partner, sia culturali che religiosi, cercano di sensibilizzare la società su temi d’attualità o comunque sentiti come rilevanti. Sono occasioni importanti perché non sempre viene dato spazio al dialogo tra attori culturali e attori religiosi e il resto della società». Mentre resta difficile prevedere il futuro, anche quello immediato, Ambra e Tatiana vi guardano con la volontà di consolidare quanto già c’è, con una particolare attenzione alla ricerca di nuove guide e alla loro formazione. Allo studio, inoltre, vi sono anche nuovi progetti. Tra questi un nuovo materiale didattico sul tema delle epidemie e del vivere insieme. Questa volta non un progetto da esplorare sul territorio, ma da trattare nelle aule delle scuole, in forma interamente digitale.

di Corinne Zaugg

Per i giovani interessati al percorso per diventare guide sul terreno, contattare ambra@enroute.ch 

Ulteriori informazioni su enroute.ch

17 Aprile 2021 | 09:43
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!