La chiesa parrocchiale di San’Eusebio a Castel San Pietro tornerà presto ad accogliere i fedeli che potranno così riammirarla in tutto il suo splendore. Si sono infatti conclusi gli importanti lavori di restauro, che saranno inaugurati in occasione della consacrazione del nuovo altare prevista per domenica 27 novembre. La Santa Messa sarà presieduta alle 10 dall’Amministratore apostolico Mons. Alain de Rémy.
Le sue origini risalgono almeno all’epoca medievale. Una prima chiesa, non più esistente, è infatti documentata fin dal 1270. Fu ricostruita a partire dal 1678, progettata da Agostino Silva di Morbio Inferiore e è stata per essere consacrata nel 1684. Negli anni 1756-1759, il presbiterio, il coro e la facciata furono sostituiti da nuove strutture progettate da Francesco Pozzi, di Castel San Pietro, al quale si devono pure le relative decorazioni in stucco. Numerosi sono gli artisti che hanno contribuito all’ornamentazione di quest’edificio, che costituisce una delle più ricche testimonianze del barocco ticinese. L’ultimo restauro risaliva all’inizio Novecento, ad opera di Silvio Gilardi di Mendrisio. Nel 2007, rilevato lo stato di degrado della chiesa causato soprattutto dalle infiltrazioni d’acqua, si è iniziato a progettare gli interventi di conservazione e restauro, sia esterno che interno. In uno primo momento, fra il 2009 e il 2010 è stato risanato il tetto in coppi ed è stato a posato un sistema parafulmine. La facciata è stata rinnovata riproponendo le tinte settecentesche. Per ovviare al problema dell’umidità di risalita, è stata realizzato un nuovo sistema di evacuazione delle acque. “Il restauro conservativo interno è stato caratterizzato soprattutto dal fatto che è stato curato prestando attenzione ai precedenti interventi di Silvio Gilardi”, sottolinea l’architetto Gabriele Geronzi, che ha diretto parte degli interventi di restauro e ha progettato il nuovo spazio liturgico.
La chiesa di San’Eusebio ritrova lo splendore di inizio Novecento
Il pittore e restauratore Silvio Gilardi, si era occupato del restauro, a inizio Novecento, delle parti barocche ricostruendo gli stucchi e integrando e ritoccando i dipinti murali dove lacunosi o degradati. In seguito, era intervenuto su stucchi e fondi con materiali e tecniche solo in parte simili a quelli originali. Come spiega Lara Calderari, storica dell’arte e capo del Servizio monumenti dell’Ufficio cantonale dei beni culturali, nel numero speciale del bollettino parrocchiale dedicato ai restauri, “secondo una prassi ottocentesca ancora diffusa all’epoca che tendeva a voler completare, migliorare e aggiornare le testimonianze storico-artistiche del passato, è intervenuto uniformando le parti antiche con quelle nuove da lui introdotte sovrapponendosi alle parti originali”. L’eliminazione del restauro di Silvio Gilardi non era perciò né sostenibile, né percorribile perché avrebbe creato delle situazioni estetiche e conservative disomogenee e si è quindi optato per il mantenimento di quest’ultimi interventi. Ciò significa, in pratica, che la chiesa è stata riportata allo splendore di inizio Novecento.
Il nuovo spazio liturgico
Il presbiterio della chiesa di Sant’Eusebio accoglie ora i nuovi arredi liturgici necessari allo svolgimento delle celebrazioni parrocchiali come auspicate dal Concilio Vaticano II. “Per la definizione formale degli arredi liturgici sono stati presi in considerazione i talenti di Sant’Eusebio”, spiega l’architetto Gabriele Geronzi, che ha progettato il nuovo spazio. Essi sono stati descritti da un confratello di colui che a metà del IV secolo d.C. fu il primo vescovo di Vercelli e portò il cristianesimo a Torino. Rivelò che con “l’arte dell’angelica bocca restituì la vista spirituale ai ciechi erranti, l’udito agl’incapaci di udire la voce di Dio, la santità alle anime ferite dal peccato, la vita agli spiriti morti per i loro delitti”. Da qui la forma del nuovo altare che ricorda appunto le ali di un angelo. Tema, quest’ultimo, che accomuna i tre arredi dello spazio liturgico: altare, ambone, sede. Nel nuovo ambone, è raffigurata anche l’aquila, associata all’evangelista Giovanni. Il materiale scelto per i nuovi elementi, è quello della cava di Crevoladossola, nella regione dei laghi, l’unico giacimento di marmo Palissandro, così chiamato per la sua somiglianza al pregiato legno.
Un programma di eventi accompagnerà l’inaugurazione dei restauri e la consacrazione dell’altare prevista per domenica 27 novembre alle 10
Martedì 22 novembre ore 20:15 in Sala Bettex: conferenza di Don Emanuele di Marco “La mensa del Signore è preparata”
Sabato 3 dicembre ore 20:00 in Chiesa Parrocchiale: concerto di inaugurazione dell’organo Serassi del Maestro Alessandro Passuello
Domenica 18 dicembre ore 17:00 in Chiesa Parrocchiale: concerto natalizio del Coro del Mendrisiotto in collaborazione con il Municipio di Castel San Pietro
Sabato 13 maggio 2023 in Chiesa Parrocchiale: concerto del coro di voci femminili “Kammerchor Canorus” di Kaltbrunn diretto da Daniel Winiger con la partecipazione di Marilena Brazzola Winiger, Florian Moskopf, Tim Schmucki e David Deuber che eseguiranno brani per organo, flauti dolci e clavicembalo.
Seguiranno nel corso del 2023 altre proposte di concerti e di incontri liturgici.



