di Suor Sandra Künzli
In un libro che raccoglie varie testimonianze (»Medjugorje il trionfo del cuore» di suor Emmanuel Maillard, ed. Shalom), ho letto la seguente storia che commuove e fa riflettere.
Un bambino neonato, anni fa, fu abbandonato dalla mamma in un cassonetto della spazzatura. Il bambino piangeva senza sosta. Un uomo passava di lì e udì piangere. Trovò il bambino, ne ebbe compassione e chiese alle autorità di poterlo adottare. Quell’uomo era gay e conviveva con un altro uomo. Il bimbo crebbe in un ambiente maschile, senza conoscere mai la sua vera mamma. Un giorno il giovane ormai grande, si ritrovò al cinema a guardare un documentario che parlava della Madonna. Il ragazzo iniziò a piangere. Per la prima volta in vita sua, si era finalmente sentito avvolto e abbracciato dal calore di una madre. Maria era la sua vera mamma!
Quel giovane si convertì alla fede cattolica e oggi è prete.
Scriveva Kahlil Gibran: «La parola più bella sulle labbra del genere umano è «madre» e la più bella invocazione è «madre mia». E’ la fonte dell’amore, della misericordia, della comprensione, del perdono. Ogni cosa in natura parla della madre.» Ogni bambino ha bisogno di avere davanti a sé il modello, la guida tenera del padre e l’amore premuroso di una madre, guide insostituibili nel cammino della vita.
Chiesa cattolica svizzera